Oggi a Istanbul è cominciato il Ramadan. Me ne sono accorto perché, stamattina prima dell’alba, degli entusiasti suonatori di tamburo hanno fatto di tutto per svegliarmi. Il perché, l’ho spiegato lo scorso anno:
“A Istanbul, la giornata comincia prima dell’alba: al suono ritmico e insistente dei tamburi – per una sveglia tradizionale – che incitano a far colazione (suhur) prima che sia troppo tardi, perché al sorgere del sole diventano proibiti (haram) i cibi, le bevande, il sesso, i cattivi pensieri, l’ira nei gesti e nelle parole – digiuno e autocontrollo, fino al tramonto. I tamburi del Ramadan sono amati ma non sempre tollerati: li suonano dei volontari, che spesso vengono per l’occasione dalle regioni più povere nelle grandi città, in cambio di un modesto e altrettanto volontario rimborso spese da parte degli abitanti delle strade in cui operano; una decina tra i 39 distretti della metropoli sul Bosforo li hanno però messi al bando, negli ultimi anni: il progresso e stili di vita poco rilassati hanno avuto il sopravvento. Alcuni esibiscono virtuosismo, la scelta dei temi musicali è insolita e sorprendente.”