Era una giornata come tante e lui un uomo come tanti se non fosse stato per il luogo del suo impiego:la Nasa.Il signor Smith,John Smith,soprannominato il medio dai colleghi.Media statura,media panza,occhi castani ,capelli con calvizie incipiente e occhialetti tartaruga perennemente scesi sul naso.
La giornata era una come tante,grigetta,mediamente fresca.Prima di uscire aprì le finestre.Troppa birra e rutto libero avevano lasciato il segno.Bisognava cambiare l'aria.E anche l'acqua a Fish visto che nella boccia c'era solo melma geneticamente modificata ormai-
Il cerchio alla testa non gli dava tregua.E non era solo il post sbronza ma anche la telefonata di Mary ,la sua ex moglie.Era una specie di reazione allergica la sua.Come vedeva il numero iniziava a sentire uno strano prurito nelle mani,nelle braccia e un desiderio insopprimibile di stringerle le mani intorno al collo.Ovviamente non per accarezzarla.
Il cerchio alla testa unito alle richieste economiche di quella baldracca di Mary (famosissima in tutto il Lower East Side e non certo per meriti intellettuali) lo rendeva antipatico.In primo luogo nei confronti di se stesso.E poi verso il mondo intero.
L'ufficio era immacolato come al solito.E anche questo gli dava i nervi.Mai una penna fuori posto,mai un capello o una cicca spiaccicata sotto la scrivania.Si ripromise di farlo qualche volta.Era o non era uno scienziato?e gli scienziati non hanno la possibilità di derogare al normale comportamento umano?Ma certo.
Pazzo.Scienziato pazzo.Ecco la sua ambizione...
"Ehi John" disse Malcolm ,un suo collega simile ad un topo muschiato siberiano "ma la doccia te la sei fatta stamattina,ahaha puzzi come un tombino"
Non rispose,non lo faceva mai.Non voleva rogne e forse era codardo.Anzi ,era un gran codardo.Se fosse stato coraggioso avrebbe generato uno tsunami di Fuck you a tutti i suoi capi,i colleghi a Mary e anche a Fish.Che era della baldracca e non suo.Vinto ad un misero luna park in una delle loro ultime uscite.
I monitor erano puntati tutti su Curiosity,la sonda che il team del quale faceva parte aveva fatto atterrare ad agosto su Marte.
Curiosity era lì ferma nel silenzio del pianeta Rosso,con le suo ruote gommate ferme.Come la vita di John.Tutto fermo,tranne la sua mente.L'unico luogo di eccellenza in mezzo a tanto vuoto e fallimento.
All'improvviso il silenzio dei suoi pensieri fu squarciato da una risata infantile.Una di quelle suonerie che riproducono una risata di bimbo che mette subito di buonumore.E qualcosa prese vita dentro John.Un qualcosa di simile a quella risata.Un desiderio insopprimibile di cambiare i dati,i numeri,le scartoffie e quell'orrenda camicia a quadretti che aveva il colletto ormai marrone e che portava ormai da una settimana o giù di lì.
Non ci pensò nemmeno un attimo.Curiosity,sotto le sue abili mani,iniziò a muoversi a disegnare.Avanti,indietro,in circolo.Alla fine soddisfatto del suo lavoro,stampò una lettera di dimissioni e la lasciò sulla sua scrivania.Si alzò e cominciò a ridere.
Proprio ,esattamente come quella suoneria.
Sul suo computer rimase questa immagine che in breve fece il giro di tutto il mondo:
Una piccola storia partorita dalla mia mente dopo aver letto questa notizia in relazione all'immagine che alcuni giorni fa ha intasato il sito della Nasa.Non la scoperta della vita su Marte,non l'incontro con un marziano ,ma lui.Il "Walter" (per dirla alla maniera della Littizzetto) disegnato da qualche scienziato buontempone.Un immagine che rimarrà nella storia.Ma ve lo immaginate uno scienziato serio,giacca cravatta mentre si diverte a disegnare il Walter? ^_^
Oggi ricetta dei taralli trapanesi.Ho preso spunto dal blog Panza e presenza,per poi modificarli in alcuni punti.Ho tolto la glassa tipica di questi taralli (alle mie figlie non piace) e l'ho sostituita con la granella di zucchero.
Taralli con la granella di zucchero
500 gr farina (300 gr nell'impasto e 200 gr per la spianatoia)
2 uova
1 bustina di ammoniaca
125 gr latte
succo e scorza di un limone
100 gr strutto
100 gr zucchero
granella di zucchero per decorare
Separare gli albumi dai tuorli.Montare a neve i primi con un pizzico di sale.
Montare i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso.Unire lo strutto morbido e gli albumi mescolando delicatamente.Sciogliere la bustina di ammoniaca per dolci nella quantità prevista di latte,mescolare bene e aggiungere l'impasto.Unire il succo e la scorza del limone e la farina (i 300 gr).A questo punto avrete ottenuto un impasto morbidissimo.
A questo punto prendere l'impasto,rovesciarlo su un piano infarinato e unire i restanti 200 gr di farina.
Lavorare bene il composto.Staccare dei pezzi di impasto e formare dei lunghi rotolini che andranno intrecciati a due a due e poi uniti per formare un cerchio.
Spennellare i taralli cosi ottenuti con del latte,cospargerli di granella di zucchero e cuocerli in forno caldo a 200 gradi per una quindicina di minuti.Due avvertenze:vista la presenza dell'ammoniaca è necessario infilare nello sportello del forno (durante tutta la cottura)un mestolo di legno in maniera tale che entri un pò d'aria e non si crei il ristagno dell'ammoniaca.Seconda avvertenza.assaggiarli quando saranno completamente freddi,per permettere all'ammoniaca di evaporare completamente.
Invece della granella di zucchero si possono glassare (secondo la ricetta originale).Io uso la glassa a freddo.Zucchero a velo e latte diluiti insieme (per le dosi faccio ad occhio) e spennello la superficie dei taralli con questo mix e faccio asciugare.
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