Vi ricordate quando da ragazzini i cd avevano un prezzo spropositato per le nostre tasche sempre vuote? Così quando usciva il nuovo album del nostro cantante preferito, o della nostra band preferita, ci chiedevamo sempre se ne valesse la pena, se i soldi spesi sarebbero stati ripagati dalla qualità del prodotto.
Oggi ci sono tantissimi modi per fruire la musica, molti di questi gratuiti, e così sono sempre meno le persone che acquistano un cd. Fortunatamente, però, qualche nostalgico c’è ancora, e probabilmente è a lui che si rivolgono I Tre Allegri Ragazzi Morti.
Il 7 dicembre è stato pubblicato il settimo disco della band di Pordenone, Nel giardino dei fantasmi, e nell’attesa che il loro nuovo sito web sia pronto, hanno pensato bene di ricreare proprio una sorta di giardino, dove cliccando sui vari personaggi è possibile ascoltare uno stralcio di ogni brano dell’album.
Nel giardino dei fantasmi si compone di undici tracce ed arriva dopo 18 anni di attività, durante i quali i TARM hanno sperimentato differenti generi musicali e raccontato le storie più disparate.
Il lavoro attuale potrebbe essere definito come folk, ma al di là delle etichette quello che conta davvero sono i contenuti ed i nuovi racconti che ci arrivano da ognuno dei pezzi.
La mia vita senza te è una canzone malinconica, che sottolinea però come un filo di speranza possa esserci sempre: “c’è un momento per tutto, vai pure dritto sai, devi farti un po’ male che dopo capirai, è un momento poi passa, giuro passerà”.
“Non ho avuto il tempo di diventare rock star, ché in Italia i tempi sono da elefanti, chi ce la fa non ascolta la mia musica”, canta Davide Toffolo ne I Cacciatori. Sarà per questo che i TARM hanno deciso, anni fa, di mettere in piedi una propria etichetta musicale (La Tempesta Dischi), per dare voce a chi, come loro, ha tante storie da raccontare.
“Mi piacerebbe vivere in comune, ma sono bravo solo a star da solo”, sono parole tratte da Di che cosa parla veramente una canzone?, degna conclusione di un disco che colpisce ed incanta già al primo ascolto.