I ♥ Telefilm: Hannibal, il pilot della Serie TV
Creato il 06 aprile 2013 da Mik_94
Ciao
a tutti! Oggi, ritorna la rubrica I love telefilm, e
la serie TV di cui vi parlerò in questo nuovo appuntamento è una
novità assoluta del panorama americano, debuttata appena lo scorso 4
Aprile sulla NBC. Parlo di Hannibal,
che dopo lo Psycho di Bates Motel –
di cui presto discuteremo insieme – è il secondo personaggio del
grande schermo a farsi piccino e a ritornare nelle vite degli
spettatori, anche se questa volta unicamente sui canali via-cavo.Il
risultato? Scopritelo nel post. Io vi abbraccio e vi auguro di
trascorrere serenamente il resto del weekend. A presto e buone
letture, Mik ;)
Will
Graham ha un dono e una maledizione. Capisce le persone, è
fortemente empatico, risolve i casi più difficili osservando le cose
da una prospettiva che non gli appartiene. Quella dell'assassino. E'
un uomo mite, un giovane professore brillante e stimato, ma gli
spettri del suo mestiere lo braccano continuamente: a letto, sotto la
doccia, durante le sue lezioni all'università. La sua genialità, la
sua unica particolarità, sono armi a doppio taglio.
Vive
chiuso in sé stesso, nella paura. Lui non entra semplicemente nella
mente dell'assassino, ma nel suo corpo. Immagina di uccidere con le
sue mani, di sporcarsi di sangue innocente e farla franca.Quando si
vive così, rapportarti col prossimo è difficile.Quasi
sopravvalutato.Lui non è il tipico consulente dei polizieschi
americani.
Non è il Patrick Jane di The Mentalist, sempre con
la battuta pronta, i capelli perfettamente gellati e un sorriso a
trentadue denti in ogni episodio. E' un anima fragile, una persona
poco socievole che si identifica soltanto nei cani randagi che, con
cura e gentilezza, accoglie in casa. Animali in fuga, come lui. La
sparizione di alcune adolescenti lo spinge ad accettare la
collaborazione con l'FBI e con un noto psichiatra che li aiuterà
nelle indagini: Hannibal Lecter.
Raffinato, elegante, sottile,
sagace, al di sopra di ogni sospetto. Un serial killer in giacca e
cravatta, con la chioma bruna impomata e una passione segreta per la
cucina rinomata. E la carne umana...Il
silenzio degli innocenti è un film cult. Hannibal Lecter è un
personaggio cult. L'antieroe più inquietante, affascinante e subdolo
di sempre. Dopo averlo scoperto giovane ed umano in Hannibal
Rising, dopo averlo continuato a
immaginare per anni con gli occhi gelidi e il sorriso sornione del
grandioso Anthony Hopkins, il 4 Aprile 2013, la NBC ha riesumato
l'icona nata dalla penna dello scrittore Thomas Harris in una nuova
serie TV. La più attesa in assoluto dall'inizio di questo nuovo
anno. Un nuovo cast, una nuova dimensione decisamente più ristretta,
un nuovo taglio stilistico. Nel passaggio dal grande al piccolo
schermo, si finiscono inevitabilmente per perdere Anthony Hopkins e
Jody Foster, eterna Clarisse del dottor Lecter. Insieme a loro,
prevedibilmente, poteva venir meno anche la qualità, ma la forza del
telefilm è chiara e palese sin dai primi trailer rilasciati. Questo,
almeno limitandoci al pilot, è un serial di alta qualità.
Altissima.
Una
storia, letteralmente sacra agli occhi dei cultori del thriller,
affrontata con originalità, voglia di innovazione e rispetto. Di
grande e forte impatto. Il primo episodio è scritto egregiamente,
con grande intelligenza e cura per i particolari. Oscilla tra il
giallo e l'horror, tra la lucidità del poliziesco e le visioni
oniriche e inquietanti delle ghost stories. Violento, sebbene si
mantenga sul vago. Impressionante, ma senza essere estremo.
Ha
l'impianto delle serie TV americane, ma, contemporaneamente, è degno
del grande schermo – fine, cinico e brillante come il mostro che lo
abita nelle fondamenta e che gli dà il nome. La regia, ad opera del
David Slade di Hard Candy, Eclipse e
30 Giorni di buio, è
equilibrata e consapevole.I meccanismi del mistero e della suspense
non sono del tutto nuovi a un professionista del suo calibro. La
lotta tra bene e male è uno scontro ad armi pari tra i due ottimi
protagonisti: Hugh Dancy e Mads Mikkelsen. Entrambi provenienti da
Hollywood, sembrano nati per quei ruoli. Il primo è sensibile,
espressivo, complicato, dagli occhi sfuggenti e vaganti: già
eccezionale nella commedia romantica Adam,torna
ancora a prestare il suo volto giovane e pulito ad un ragazzo affetto
da autismo “ad alto funzionamento”.
Gli salta all'occhio ogni
dettaglio, ha abitudini bizzarre, un comportamento che suscita
comprensione e tenerezza, una complessità sottile da cogliere che
Hugh rende alla perfezione. L'attore danese già visto in Casino
Royale e in Il
sospetto, invece, è colui che
dà il nuovo volto al Male. A lui tocca confrontarsi con il
personaggio più importante e temuto, ed il risultato è ottimo. Ha
tratti e caratteristiche somatiche diverse da quelle del cattivo
insospettabile che tutti conosciamo, ma ha un'ambiguità che lo rende
perfetto.Accanto
a loro, un appesantito ed invecchiato Laurence Fishburne (Matrix).Dati
questi notevoli presupposti, mi auguro che lo sviluppo della serie
possa essere buono come le premesse di base lasciano sperare. Gli
attori ci sono, come anche una trama incisiva e un pubblico di
spettatori già conquistato! Con tutti i finali di stagione che ci
attendono in questo periodo, Hannibal potrebbe essere il
rimpiazzo più degno. L'intrattenimento migliore.
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