Un breve post con due soli dati per cercare di capire cosa sta succedendo al servizio più antico delle Poste Italiane, vale a dire la consegna di buste e pacchi.
Probabilmente sapete tutti che ora non esiste più la posta ordinaria e la scelta più “bassa” che avete se dovete spedire una busta o un pacco è la Posta Prioritaria, definizione che farebbe pensare ad una consegna quantomeno sollecità.
Vi racconto con le mie ultime due esperienze (in ricezione).
Tempo fa un’autrice esordiente aveva piacere che leggessi il suo nuovo libro per eventualmente recensirlo.
Le ho risposto (come faccio sempre) che se mi avesse inviato una copia del libro lo avrei letto volentieri (la recensione è poi questa).
Lei spedisce il libro il 2 ottobre e me lo comunica.
Io lo attendo per qualche giorno poi me ne dimentico.
Lei dopo una settimana mi chiede ovviamente notizie del libro ed io sono costretto a dire che non l’ho ancora ricevuto.
Bisognerà aspettare ancora un bel po’ perchè il libro arriva solo il 10 novembre, quando ormai entrambi lo avevamo dato per disperso.
Quaranta giorni per effettuare il percorso Canobbio (CH) – Torino.
Seconda avventura.
Un amico deve spedirmi dei biglietti e lo fa di nuovo utilizzando le Poste, questa volta il volume della spedizione consente l’utilizzo di una semplice busta.
Partenza il 17 novembre, arrivo il 7 dicembre.
Questa volta è andata meglio: solo venti giorni per arrivare da Roma a Torino!
Non credo sia il caso di commentare l’assoluta inafidabilità ed inutilità del servizio.
Ma se avete esempi simili da segnalare, fatelo pure nei commenti qui sotto.