I TEMPLARI: Battaglie famose

Creato il 12 luglio 2011 da Ilmulinodeltempo @IlMulinodelTemp

La battaglia di Ascalona, 1153

La battaglia di Ascalona

Ascalona era una grande città sulmare, per i Fatimidi essa rappresentava una fortezza importantissima e per icrociati una preda ambita, vista la sua posizione sulla frontiera dell’Egitto.La situazione dei  regni Franchi, dopo il fallimento dellaseconda crociata era molto critica, a partire dal 1149, Nour-ed-Dîn, governatoredi  Mossul ed Aleppo,  avevaconquistato tutte le piazzeforti d’oltre Oronte tranne la città di Antiochiagrazie alla grande volontà del suo patriarca e all’intervento del giovane re diGerusalemme Baldovino III. Questo insuccesso non lo scoraggiò, decise dirivolgere le sue attenzioni verso ciò che restava della contea di Edessariuscendo a conquistare Turbessel la cui popolazione fu tratta in salvo daBaldovino III grazie ad una ritirata rimasta famosa negli annali di strategia. Lo scenario che si presentava nel1151 era il seguente: la contea di Edessa era irrimediabilmente perduta per iCristiani e il principato di Antiochia era ridotto ad una striscia di terra trail fiume Oronte e il mare.Gli unici territorimomentaneamente sicuri erano il regno di Gerusalemme (Che cadrà nel 1187 permano di Saladino) e la contea di Tripoli.Nel 1150 Baldovino III fecefortificare la città in rovina di Gaza, rendendola una piazzaforte munitissimae donandola ai Templari, con l’intento di accerchiare Ascalona.Nel frattempo aGerusalemme imperversava una guerra civile dovuta ai dissidi tra Baldovino III,designato erede legale del regno, e sua madre la Regina Melisenda, che dal1143 ricopriva la reggenza.Nel 1152Baldovino raggiunse l’obiettivo di avere il pieno controllo del suo regno  dopo le vittorie riportate in alcuni brevicombattimenti e dopo essere riuscito a respingere un’invasione turca.Nel 1153 ilgiovane re decise di passare al contrattacco e il 25 gennaio dello stesso annoiniziò l’assedio di Ascalona, una città fortificata da un gran numero di torri,forse 150, e da quattro muri di cinta, le quattro torri più alte fiancheggiavanole quattro porte. La città fatimida era circondata da numerosi fruttetiabbastanza prosperi, per questo i Crociati, come primo atto di attacco,decisero di ridurli in cenere.

L’interapopolazione racchiusa nella città era dedita alle armi ed ogni casa era dotatadi feritoie tanto da farne delle piccole fortezze dentro la grande fortezza.Ascalona era una spina nel fianco nel territorio dei regni Franchi, per questoi califfi del Cairo avevano grande cura nel tenerla in ottimo stato. I Crociatimisero il loro campo, piazzarono le loro macchine da guerra e installarono varipunti di sorveglianza alla periferia della città e misero in rada una piccolaflotta comandata da Gerardo di Sidone per prevenire gli attacchi dal mare etagliare i rifornimenti provenienti da quella via.
Secondo ilracconto fornito da Guglielmo di Tiro, l’esercito crociato comprò anche deivascelli che smontò per costruire una grande torre d’attacco mobile che provocòdanni tali agli Ascaloniti che tentarono di bruciarla, ma il vento spinse lefiamme verso il muro già compromesso dai bombardamenti di balista, una macchinada guerra antica simile alla catapulta, che cadde inesorabilmente aprendo unabreccia.
A questo puntoavvenne uno degli episodi più discussi di tutta la storia templare inTerrasanta, il boato del crollo richiamò l’attenzione di tutta la truppacrociata che si precipitò verso la breccia, ma il Gran Maestro del TempioBernardo di Trémelay, insieme ai suoi fratelli, fu più lesto di tutti e si misedavanti all’apertura per impedire agli altri crociati l’ingresso alla città.

Nella città entrarono solo il Gran Maestro e quaranta Templari, mentre quelli rimasti fuori impedivano l’accesso a tutti gli altri. Dopo l’inizialesbigottimento degli assediati, ci fu la loro pronta reazione appena si reseroconto dell’esiguità del numero degli aggressori e che nessun altro cristiano liseguiva. In pochissimo tempo la guarnigione Ascalonita  si riorganizzò, massacrò tutti i Templaricompreso il Gran Maestro ed espose le loro spoglie fuori dalle mura.
Quale fu lamotivazione dello sconsiderato comportamento dei Templari? Secondo Guglielmo diTiro, notoriamente ostile al Tempio, forse perché invidioso delle sue ricchezzee della grande considerazione di cui godeva, il loro comportamento si spiegacon l’ansia di fare bottino nella città islamica e, quindi, avrebbero impeditol’accesso agli altri per poterla depredare delle migliori ricchezze.
Bernardo di Trémelay era un comandanteesperto ed era perfettamente cosciente della impossibilità di riuscita dellasua impresa, con soli quaranta Templari era impossibile conquistare una cittàpotente e organizzata, quindi il motivo va ricercato in ragioni strategiche. 
Latruppa crociata venne colta alla sprovvista dal crollo del muro e si gettòall’attacco in maniera totalmente disorganizzata, se fosse entrata in quellecondizioni dentro Ascalona, la cui popolazione era pronta a respingere gliassalitori, sarebbe andata incontro ad una carneficina. 
Il Gran Maestrosicuramente si rese conto del pericolo a cui andavano incontro i cristiani edecise di sacrificare sé stesso e i suoi fratelli per salvare il grossodell’esercito crociato.
Dopo l’episodiooccorso ai Templari l’assedio continuò, ma le truppe erano molto demoralizzatee non valsero a risollevare il loro morale neanche l’arrivo di considerevolirinforzi, tanto fu grande il dolore provato da tale perdita, soprattutto dalpunto di vista militare. Dal canto loro gli Ascaloniti ormai disperavano diessere soccorsi dai Fatimidi ed entrarono in trattative per poi capitolare il19 agosto 1153, dopo avere ottenuto l’onore delle armi.
Dallatendenziosità di Guglielmo di Tiro, si evince che già dagli esordi della storiatemplare, cominciata nel 1119, erano presenti i germi di un’avversione versol’Ordine che culminò nel processo del 1307, nella successiva soppressione nel1312 e nel rogo dell'ultimo Gran Maestro Jacques de Molay nel 1314.


Fabrizio e Giovanna

Le notizie sono tratte da Georges Bordonove, "I Templari"

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