Io capisco le cose che non mi riguardano.
Le vedo spuntare timide tra la nebbia fitta e le percepisco nel vociare fastidioso della folla.
Me ne accorgo.
Subito.
Sempre.
Le noto quando ancora non c’è niente da vedere, quando la mattina è ancora rosa e l’aria ancora fresca.
Io vedo l’alba quando per tutti gli altri è ancora notte fonda.
Mi basta poco.
Pochissimo.
Praticamente nulla.
Una parola che sembra buttata lì, un commento scemo, una canzonetta.
E capisco tutto e nonostante lo sapessi già riesco sempre e comunque a sbalordirmi della mia ingenuità.
E a soffrirne.
Dicono che si tratti di film ed invece poi avevo ragione io.
Ogni volta.
E allora devo usarla quella frase che detesto e che sono costretta a propinarti sempre.
Perché anche se non volessi sapere oltre le prove e la consapevolezza mi piombano addosso come macigni pesantissimi ed aguzzi.
Sono stufa di essere così.
Io voglio essere come quella gente che “non si accorge mai di niente“.
T.