Magazine Calcio

I Top ed i Flop della giornata calcistica / 13 Maggio

Creato il 14 maggio 2012 da Frank_80
I Top ed i Flop della giornata calcistica / 13 Maggio

I promossi e i bocciati della giornata calcistica italiana ed internazionale: la domenica degli indimenticabili addii

L’ultima giornata di campionato più che per la festa scudetto della Juve, più che per il terzo posto dell’Udinese, più che per la retrocessione del Lecce e la conseguente salvezza del Genoa, sarà ricordata per gli addii di Inzaghi e soprattutto di Del Piero. Più semplicemente Ale e Pippo, veri protagonisti di una giornata intensissima, bellissima e commovente.
Lo sapevamo che sarebbe stata l'ultima per entrambi e sapevamo anche che li avrebbero festeggiati, ma non immaginavamo che l'emozione potesse scavalcare il nuovo Juventus Stadium e il vecchio San Siro, per bucare i video di tutto il mondo. Perché Ale e Pippo il mondo l’hanno girato e conquistato, separati in Giappone con le maglie della Juventus e del Milan, insieme a Berlino con quella della Nazionale. Il numero 10 della Juventus che fa il giro del campo con una casacchina gialla, mentre la partita contro l'Atalanta va avanti ma nessuno se ne accorge, perché la vera partita è la sua. Dalle tribune piovono sciarpe bianconere che il capitano raccoglie con gli occhi sempre più umidi, guardando quei volti anonimi che piangono senza far nulla per trattenere le lacrime.
“Papà papà chi è Alessandro Del Piero?” Tra un po’ di tempo, all’improvviso, arriverà la fatidica domanda e chi ha avuto il piacere (tutti), la fortuna (gli juventini) o la sventura (gli avversari) di crescere, maturare o invecchiare guardando giocare Del Piero dovrà rispondere. E non sarà facile, perché l’ultima cosa da raccontare saranno i record, i gol, le vittorie. Prima ci sarà tutto il resto. E il resto lo abbiamo visto ieri allo Juventus Stadium nel giorno in cui la festa dello scudetto bianconero è stata sublimata dall’apoteosi del capitano: lacrime di gioia e tristezza. Lacrime versate solo per “quel” signore del calcio, quell’Alessandrodelpiero, detto così tutto d’un fiato, che è riuscito a riunire tante tifoserie diverse e lontane tra di loro.
Intanto a San Siro il numero 9 del Milan aspetta che la partita contro il Novara sia finita per fare il giro di campo, abbracciato al nipote Tommaso con la maglia rossonera e la scritta Inzaghi 9. E insieme i due corrono verso la curva sotto la quale Pippo segnò una delle reti più importanti della sua carriera, per battere 3-2 l'Ajax, sulla strada della Champions 2003 vinta a Manchester, proprio contro la Juve del vecchio compagno Del Piero. Quanti gol (l’ultimo ieri tanto per confermare che quando in campo c’è Pippo il gol arriva di sicuro) quanti ricordi, quante emozioni, il tutto riunito sotto il nome di Inzaghi.
Lasciando da parte risultati e squadre per cui tifiamo, Più di ogni altra cosa, oggi riesco soltanto a dirvi: GRAZIE. più di qualsiasi altra cosa, non possiamo che dire soltanto GRAZIE Ale, GRAZIE Pippo per averci fatto vivere una domenica (e non solo) che non dimenticheremo mai.

TOP DI GIORNATA:

JUVENTUS: La festa ha preso lo slancio con le lacrime e le emozioni regalate dal saluto di Del Piero ai propri tifosi. Poi è andata avanti, fino alla fine, con la vittoria che ha certificato che la Juve di Conte è invincibile! 38 partite di campionato senza sconfitte, mai successo in un torneo a 20 squadre. Uno scudetto nel segno di Conte e del suo staff, nel segno di un gruppo vincente e di una società che in due anni ha saputo rinnovarsi nel segno della tradizione della famiglia Agnelli.
Tanti ringraziamenti a fine gara, con il pensiero al prossimo obiettivo, la finale di Coppa Italia domenica prossima a Roma contro il Napoli. Ora, intanto, si continua a festeggiare lo scudetto. Esplosione di gioia con i protagonisti della stagione chiamati uno a uno per ricevere l’applauso-ovazione dello Juventus Stadium, che ha inaugurato al meglio la sua prima stagione in Serie A. Applausi per tutti, con menzioni speciali per Andrea Pirlo, la grande novità, per Antonio Conte, il condottiero, fino ai brividi, la commozione e le lacrime quando è stato chiamato Alessandro Del Piero! Lui ha aperto e chiuso la festa….e non poteva essere altrimenti. Voto 9

ADDI ROSSONERI: Il giorno degli addii e delle emozioni forti. E’ la domenica dell’ultima volta in rossonero. Lo sanno tutti a San Siro e lo sanno loro Inzaghi, Nesta, Gattuso e Zambrotta (il primo a cedere alle lacrime, seguito a ruota da Gattuso sul finire del riscaldamento pre-gara). Uno dopo l’altro, come attratti da una gigantesca calamita, gli altri rossoneri si uniscono a loro. Uniti in un abbraccio che tenta di coprire i sentimenti e che nello stesso tempo rafforza.
La partita contro il Novara sembra lontana anni luce. E in quel abbraccio c’è tutto quello che è stato in termini di vittorie e sacrifici e tutto quello che sarà. Mancheranno giocatori vincenti, ma mancheranno, soprattutto, grandi uomini depositari di valori che hanno fatto grande il Milan: rigore, disciplina, rispetto, la voglia di essere i migliori e dimostrarlo a lungo. In quell’abbraccio c’era tutto questo e quelle grandi maglie dispiegate sulla curva Sud e quei cori dicono che l’eredità sarà difficile da interpretare.
Tutta la gara è stata segnata da questa emozione, che si trasforma in un mix di lacrime e brividi, quando al minuto 83, Inzaghi segna un gol all’Inzaghi. Il dio pallone vede e provvede e concede a Super Pippo l’ultima emozione di un gol festeggiato a San Siro. A fine gara, lo stadio applaude, si commuove e rende il dovuto tributo a tutto il Milan e, soprattutto, a quel “pezzo” di Milan che andrà via. Chapeau! Voto 9

UDINESE: Udinese grandi imprese. Quarto posto e accesso ai playoff di Champions League un anno fa. Terzo posto e ingresso negli spareggi di Champions oggi. L'Italia ha perso un pass per l'Europa che conta, i nostri inviti per la CL sono diminuiti da quattro a tre: l'asticella si è alzata, ma l'Udinese l'ha scavalcata lo stesso.
Francesco Guidolin ha compiuto un'impresa straordinaria: due consecutivi playoff di CL a Udine valgono uno scudetto. Di Natale è stato per due anni il simbolo di una squadra, che nonostante le illustri cessioni di ogni estate, è sempre lì a combattere per traguardi importanti. Anche ieri sera Totò è stato il migliore. Vedere per credere la perla con cui ha aperto la partita. Lancio di Domizzi, Totò brucia Bellusci, aggira il portiere in uscita, evita Spolli e appoggia in rete d'esterno, dalla linea di fondo. Gol bellissimo, che speriamo di rivedere all'Europeo. Già, quell’europeo che servirebbe per cancellare l’ultima macchia di sfortuna sulla sua esperienza azzurra (il rigore maledetto sbagliato contro la Spagna ad Euro 208).
Il destino da e poi toglie e Totò questo lo sa bene. E’ così che aspetta la prima gara con la Spagna del 10 giugno. Perché Euro Totò è nella sua testa. E’ lì, su quella Champions conquistata dall’Udinese in cui vuole ritagliarsi un ruolo da protagonista e non solo di comparsa cacciata fuori al primo battito di ciak (play off di CL) e ora più che mai su Euro 2012. Voto 8,5

LECCE: Mai fidarsi di quelli che entrano in campo con i figli in braccio e che ormai non hanno più nulla da chiedere a un campionato già archiviato. Il destino del Lecce si è giocato altrove, però il Chievo non si è inchinato, nonostante l’ambiente quasi vacanziero. La retrocessione dei giallorossi comunque non viene salutata all’italiana, con insulti e minacce: i giocatori commossi danno la maglia alla curva per ringraziare dei cori e della festa, nonostante la caduta. Anche Serse Cosmi partecipa allo spogliarello e se questo è il clima, una base per la ripartenza c’è già. Cosmi e compagni hanno sperato fino alla fine di conquistare quella salvezza ormai insperata che avrebbe fatto pensare al miracolo calcistico. Non è arrivata, ma almeno il Lecce con forza e orgoglio ci ha provato….complimenti! Voto 7

GENOA: Il GenoA è salvo. Il 2-0 contro il Palermo vale la salvezza. La fine di un incubo e l’inizio di una rivoluzione che colpirà soprattutto la squadra. Il fallimento di questo gruppo è nei numeri e nei comportamenti (ci vorrà del tempo per dimenticare quelle maglie tolte su ordine degli ultrà). Ora, l’unico dato certo, quello che più conta, è la salvezza conquistata per il rotto della cuffia. Il limbo della serie B torna ad essere lontano, Gila e Sculli hanno portato in salvo quella nave rossoblù che stava per affondare. Voto 6.5


FLOP DI GIORNATA:

INTER: L’Inter perde e, come gli studenti che hanno studiato poco, si rovina le vacanze (e complica la preparazione): il 2 agosto sarà già sui banchi per i preliminari di Europa League. La sconfitta dell’Olimpico, probabilmente, farà bene all’Inter più della carambola di risultati che avrebbe potuto spingerla al 3° posto. L’approdo avventuroso in Champions avrebbe forse distorto l’immagine di questo organico.
Meglio guardare in faccia la realtà e convincersi che l’Inter vera non e quella che ha vinto il derby, ma quella che ha perso le partite prima e dopo, praticamente allo stesso modo, con Parma e Lazio: in vantaggio al primo tempo, sorpassata in pochi minuti (2 a Parma, 4 a Roma), giustiziata dal terzo gol nel finale. Più che coincidenze, sentenze. L’Inter ha chiuso sesta, a 26 punti dalla Juve, ha perso 14 volte subendo 55 gol. Per la prima volta dal 2001-02 non farà la Champions. Questa e la fotografia onesta. Voto 5.5

TOP ESTERO:

CITY: La storia sarebbe perfetta per scriverci un bel libro o la sceneggiatura di un film. E magari qualcuno avrà preso pure appunti, perché questo finale di Premier sarebbe perfetto per un remake, un’altra “febbre a 90”. Quella del libro, quella del film, quella che ha fatto impazzire una generazione. Remake rivisto e corretto naturalmente da Roberto Mancini che ha scelto il modo più incredibile per vincere il terzo titolo della storia del City (il primo per il nostro Mancio), campione d’Inghilterra dopo 44 anni.
Ci sono voluti tutti i 95 minuti per battere il QPR dell’ex Hughes, con una rimonta praticamente impossibile: dal 2-1 con Ferguson e lo United campione, fino al gol di Dzeko, al 91esimo che ha riaperto le speranze, e soprattutto a quello di Aguero, al 94esimo, che ha dato il via alla festa della Manchester azzurra, alla quale fa da contro altare la disperazione dell’altro Manchester che per un attimo si è sentito campione. Tutto questo in soli, lunghissimi 5 minuti. United deluso, e City in tripudio.
Finale sì scontato, ma che più spettacolare non poteva essere. Roba da scriverci un libro o girare un bel film con il più grande finale di sempre scritto o girato, fate voi, da un argentino (Aguero) , uno spagnolo (Silva) , un bosniaco (Dzeko) e un italiano(Mancini). E’ il pazzo folle ma adorabile calcio. Voto 9

REAL: Più che triplete, tripla cifra. Il Real raggiunge l’ultimo obiettivo stagionale: batte il Maiorca 4-1 con due gol di Ozil e una firma a testa per C.Ronaldo e Benzema, raggiungendo così quota 100 punti. È una prima volta per la Liga (il Barcellona 2009-10 si era fermato a 99), festeggiata da un Mourinho in camicia bianca, simbolo che alcuni giocatori avevano chiesto di indossare ai tifosi.
Nella giornata dei numeri da mani nei capelli, CR7 chiude a 46 gol in campionato: non raggiunge Messi, pichichi con 50, ma riesce a chiudere la stagione avendo segnato almeno un gol a tutte le avversarie di Liga. Recor, record e ancora record. E’ questa la giusta sintesi della “blanca” Liga 2011-2012. Voto 9

B.DORTMUND: La Germania e giallonera: se a Monaco avevano ancora dei dubbi, questi sono stati spazzati dalla quinta sconfitta consecutiva in due stagioni. Alle quattro in Bundesliga, è seguita un’umiliazione nella finale di Coppa, a Berlino, (5-2). Una vera lezione di calcio in cui ha primeggiato la velocità del Borussia Dortmund, aumentata dagli errori dei bavaresi. E’ la prima doppietta del Borussia, la terza volta che il trofeo viaggia verso Dortmund, dove oggi sarà adorato insieme con il Meisterschale, il piattone argentato simbolo dello scudetto tedesco. Quando si dice…. tanta roba! Voto 8.5

Fabio Trallo


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :