Sogliano insieme a Marquinho
2 FEBBRAIO – Alle ore 23 di venerdì 31 gennaio, preciso come sempre, “Big Ben ha detto stop” ed anche su questa sessione invernale di mercato è definitivamente calato il sipario. Diversamente dalle precedenti è stata un’edizione movimentata, con trattative concluse sul filo di lana ed altrettante sfumate di poco. Naturalmente, visto che di soldi ne girano sempre meno, le compravendite sono state veramente poche, rimpiazzate quasi sempre da prestiti onerosi, con diritto di riscatto da esercitarsi al termine della stagione. Regine del mercato, come era facile immaginare, sono state ancora una volta Juventus, Roma e Napoli che non hanno certo badato a spese. Una citazione a parte merita il Sassuolo del presidente Squinzi, che dopo aver cambiato allenatore – Malesani ha preso il posto di Eusebio Di Francesco – ha letteralmente rivoluzionato il proprio organico con ben dodici nuovi acquisti. Per quanto riguarda il mercato di casa nostra è stato sicuramente un mese molto intenso tra trattative di entrata e uscita, senza dimenticare il solito tema dei rinnovi contrattuali. Sogliano, com’è nel suo stile, ha dapprima pensato a sfoltire il numeroso organico composto da 29 giocatori, cercando in primis di “accontentare” quelli che sino ad oggi avevano trovato poco spazio. Bianchetti, Laner e Ragatzu sono stati ceduti in prestito sino al termine della stagione rispettivamente a Spezia, Novara e Lanciano mentre Longo e Rubin – questa volta per fine prestito – sono rientrati nell’ordine a Inter e Siena, società di loro appartenenza. La cessione più importante e forse più “dolorosa” è stata tuttavia quella che ha visto protagonista Jorginho, ceduto in comproprietà al Napoli di Rafa Benitez per la considerevole somma di 4,5 milioni di Euro. La partenza del talento brasiliano ha sicuramente scontentato molti ma la necessità di garantire l’equilibrio finanziario delle casse gialloblù e il desiderio di dare al giovane centrocampista cresciuto in riva all’Adige il palcoscenico che si merita, ci dicono che la scelta fatta è stata quella giusta. La società del presidente Setti non si è però fermata qui e nell’ultima giornata di contrattazioni ha consegnato nelle mani di Mandorlini tre rinforzi di valore. Sono arrivati infatti un difensore, un centrocampista ed un attaccante. Sulla carta tre acquisti importanti in grado di migliorare il livello qualitativo dell’organico a disposizione del tecnico. L’acquisto di maggior rilievo riguarda sicuramente Marquinho, duttile e talentuoso centrocampista mancino di origini brasiliane, prima valida alternativa ad Hallfredsson, utilizzabile anche come esterno alto o basso del 4-3-3 gialloblù. Altrettanto importante è sicuramente l’acquisizione dell’argentino Pillud, difensore di fascia destra in questo caso alternativa a Cacciatore. L’arrivo del difensore sudamericano, oltre a completare una zona del campo nella quale eravamo per certi versi un po’ “scoperti”, consentirà a Mandorlini di tornare ad utilizzare Romulo nella posizione a lui più naturale – e sicuramente più redditizia – di interno di centrocampo. Infine l’acquisto di Michael Rabusic, ventiquattrenne attaccante ceco di 186 cm, particolarmente adatto al modulo di Mandorlini e quindi in grado di far finalmente “rifiatare” Luca Toni. Il pensiero finale lo riservo ad Hallfredsson e Cacia, entrambi in scadenza di contratto e “liberi” a giugno di trovarsi un’altra sistemazione. Per il bomber dello scorso campionato di B, tanto fumo e poco arrosto visto che nessuna delle trattative che lo ha visto coinvolto si è realizzata. Per quanto riguarda invece il centrocampista islandese, uno degli indiscussi “fedelissimi” di Mandorlini, voci di corridoio lo danno in procinto di trasferirsi in Cina al Guangzhou di Marcello Lippi. In ogni caso, comunque, salvo ripensamenti ad oggi poco probabili, questa sarà la loro ultima stagione in maglia gialloblù.
In conclusione ritengo che Sogliano abbia fatto ancora una volta un ottimo lavoro, riuscendo come sempre a coniugare al meglio obiettivi tecnici e necessità di bilancio. Ora l’organico a disposizione è sicuramente completo in ogni reparto, almeno sulla carta. Da questo momento in avanti però le parole dovranno lasciare inevitabilmente spazio ai fatti. Come sempre parola al campo…
Enrico Brigi
Twitter @enrico_brigi
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