Altro film è Poka esche zhiva, (A. Atanesjan, E' ancora viva per ora), sequel di Blizkij vrag (Intimo nemico) del 2011 in cui la protagonista, Polina, vendica l'omicidio del marito, interpretato da Dmitrij Djuzhev. Nel secondo film la protagonista è a Odessa, perseguitata dalla malavita, in particolare da Val'jok, un anziano "padrino" paralizzato, ma ancora tanto cattivo. A Odessa, oltre a sfuggire a numerosi agguati, Polina, incontrerà anche un nuovo amore. La parte di Val'jok era stata affidata a Andrej Panin, l'attore ucciso da ignoti questa primavera, che per interpretare l'anziano criminale doveva sottoporsi ogni giorno a ore e ore di trucco. Ricordiamo che Atanesjan è un regista molto famoso in patria e che è stato, dal 1982, aiutante di Paradzhanov.
Andrej Panin, nei panni di Valjok
Il terzo film di cui parleremo oggi è Trubà, di Evgenij Manskij. In russo trubà è la tromba, il tubo, in slang ha il significato di fallimento totale, disgrazia, ma nel film in questione è il gasdotto che dalla Siberia arriva in Europa e unisce, anche in modo metaforico l'Europa. La pellicola ci porta così da est a ovest dalla Siberia al Golfo di Biscaglia e cerca di individuare le cause, soprattutto legate alla natura, che hanno generato popoli tanto diversi. Il film ha ricevuto il premio per la regia al festival Kinotavr di Sochi.
E ecco qui i tra film mancanti al programma della settimana del cinema russo a Odessa. Promessa mantenuta.