A discuterne in studio, oltre al pubblico, Mario Adinolfi, onorevole del Partito Democratico, l’Onorevole Guido Crosetto, Giuseppe Cruciani de La zanzara, Salvatore Tramontano vice direttore de Il Giornale e Tommaso Cerno de L’Espresso. Tutti vogliono parlare esi lanciano in opinioni concitate. Fulcro del dibattito: i contenuti della conferenza stampa del 27-10-2012 di Silvio Berlusconi.
Guido Crosetto: ” nessuno aveva pensato che si dedicasse al giardinaggio, la condanna a quattro anni del cittadino Silvio Berlusconi, che si è visto condannato con la motivazine che è un delinquante abituale, hanno fatto scattare la reazione, ha lanciato anche una critica alla poitica economina che io non condivido”.
Un Berlusconi combattivo che colpisce a 360 gradi. A partire da Monti, seguito a parimerito da Alfano, Merkel e l’Europa. L’ex premier ne ha per tutti. In Italia non c’è democrazia ma una “magistratocrazia”, lo stato di polizia fiscale imposto dal governo Monti e contro una politica economica dettata dalla “signora Merkel”. Sfoga così la frustrazione per la sua condanna, scatenando il pandemonio mediatico. Berlusconi non vuole abbandonare la scena. Apre il sipario sull’ennesimo tentativo per affermare il suo dominio che sottindende un ” giocate pure ma, chi comanda sono io”. Il giorno dopo la sentenza sui diritti tv Mediaset che lo ha visto condannato a 4 anni per frode fiscale, torna a parlare. E lo fa con l’energia di chi non ha intenzione lasciare il campo. Il Cavaliere, dunque, rinuncia a correre per palazzo Chigi, ma non intende dedicarsi a vita privata.
Salvatore Tramontano: “La leggenda supera sempre la realtà, Alfano non è stato fucilato alle spalle, sapeva tutto, è stata delegittimata la sua linea, esisterà un PDL guidato da Alfano”. Parole confermate da Alessabdra Mussolini, chiamata in causa perché Berlusconi è stato a cena a casa sua la sera del suo primo annuncio in cui aveva detto che non si sarebbe più candidato. ” Non fa un passo indietro, fa un passo avanti, avrà maggior lungimiranza, sarà molto più sereno, è stata una giornata pesante, ma lui è un ottimista, è una persona positiva e abbiamo anche cantato e andrà tutto bene”.
Mario Adinolfi : ” Berlusconi è infastidito da un Italia piegata in ginocchio cha ha fatto lui che ci ha governato per vent’anni, ma chi cambierà il Paese, Alfano, Bersani e Casini? I politici non hanno ridotto il numero dei parlamentari, non si può andare avanti così. È possibile che si pensi solo al rigore dei conti? “
Quando Giletti chiede direttamente: “Berlusconi si ricandida o no?” nessuno si sbilancia apertamente ed il discorso si sposta nuovamente.
Dunque si profila netto lo stop a questa storia infinita. Diremo addio definitivamente a colui che ha cominciato a costruire la sua immagine di leader politico innovatore, tutta incentrata sull’abilità dell’uomo d’affari, prestato alla politica per sistemare, con metodi aziendali, un Paese arretrato. L’ha fatto così bene che, ci ha consegnato un paese screditato e indebitato.
E dopo di lui ? È chiara l’esigenza popolare del rinnovamento dei volti di una politica passata e fallita. Il terremoto che agita il popolo vuole una classe dirigente trasparente, seria, impegnata, con senso morale e civile che rispetti il paese che rappresenta, con costi adeguati (ostriche e campagne esclusi). Dunque la vera minaccia non è il ritorno politico di Berlusconi ma, l’Apocalisse elettorale che si avvicina sempre più e gli elettori ormai, hanno le idee chiare.