di Giovanni Maddamma
(Ecodifoggia.it) – Stornara: Diventa una battaglia a cielo aperto, dove tre candidati Sindaci si contenderanno la carica di Primo Cittadino di Stornara. Uno dei moschettieri in gara è Matteo Silba, uomo dai mille problemi, che non sa come abbattere l’haisberg “Rocco Calamita”. In questi giorni si parla molto di un possibile accordo pre-elettorale, tra l’ex Sindaco e un tronco del PD locale. Voci escluse dallo stesso Silba, che non vuole scendere a patteggiamenti esterni a quelli che sono i patti presi con tutti i soci e simpatizzanti del Circo Stornara in Movimento. Mentre Silba va a caccia di voti, Calamita diserta gli incontri. Un candidato che sembra essere già sicuro di un possibile risultato elettorale a suo favore e non si fa intimorire da nessuno. Calamita è deciso, vuole la fascia tricolore del Primo Cittadino. “I problemi ci assalgono e non possiamo accettare incontri preparati a tavolino – dice Calamita – discutiamo della nostra città adesso e creiamo insieme l’amministrazione del fare e non del disfare”. Dopo il Calamita tris e il Silba Bis, arriva il Nigro one che andrà dinanzi alla cittadinanza a spiegare programmi e progetti che lo riguardano. L’ingegnere è pronto a combattere, come d'altronde lo sono i suoi due avversari. Calamita impugna la spada, Silba la lancia e Nigro la fionda. Tutti per essere il Primo dei Cittadini. In molti contesti bisogna richiamare alcuni testi biblici, per esempio “Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti” Matteo 10, 43 – 44. Lo vedo un po’ difficile questo testo e soprattutto non crederò mai, che Calamita o Nigro si facciano servi di tutti. Mentre si accavallano i problemi dei Moschettieri, da un’altra parte c’è un prete molto seducente, il famoso Don Camillo. Per distogliere l’attenzione dei cittadini da una politica personale e poco cristiana, organizza un Meeting sulla famiglia, e nello stesso tempo invita i candidati a prenderne parte. Il 27 Marzo di tutto si parlò, ma non di famiglia. Mi sembrava di ascoltare un comizio anticipato, dove Nigro si sbizzarrì con fogli scritti appositamente per quell’occasione. Adesso è il momento delle CHIACCHIERE e non dei fatti, i fatti si faranno vedere tra 5 anni, quando si voterà di nuovo. La domanda che mi faccio “perché il carnevale non si sposta a Maggio?” almeno le CHICCHIERE servono a qualcosa.