I Tudors è una serie televisiva creata nel 2007 e basata sulla storia della vita di Enrico VIII Tudor.
La serie, composta di quattro stagioni per complessive 38 puntate, racconta la vita del re dal matrimonio con Caterina d’Aragona fino a poco prima della sua morte, attraverso il suo regno caratterizzato da eventi drammatici, come lo scisma dalla chiesa romana che portò alla nascita della chiesa anglicana, fino alle guerre che l’energico sovrano intraprese contro la Francia, passando per le sue note vicissitudini matrimoniali culminate in sei matrimoni che nello sceneggiato hanno parte predominante.
Uno sceneggiato girato con molta cura, almeno dal punto di vista delle location, dei costumi e delle ambientazioni storiche, ma molto inesatto dal punto di vista dei riferimenti storici effettivi, con alcune inesattezze davvero sorprendenti.
Sam Neill è Thomas Wolsey, Jonathan Rhys Meyers è Enrico VIIIStoria molto romanzata del sovrano inglese, quindi, con particolare accento e attenzione agli intrighi di corte, ai suoi rapporti tempestosi con la chiesa romana, passando per il suo rapporto di amicizia con Wolsey, il suo primo ministro, poi caduto in disgrazia, con Tommaso Moro, giustiziato per ordine del re per non aver voluto giurare fedeltà allo stesso dopo lo scisma con la chiesa romana e infine con Thomas Cromwell, il più odiato dei suoi primi ministri.
La prima stagione, composta di dieci puntate, racconta dello sfortunato matrimonio di Enrico con Caterina d’Aragona, donna che appare pia e prigioniera di un destino avverso, così come lo stesso Enrico alla fine si convincerà di aver attirato su di se qualche maledizione sposando la vedova di suo fratello.
Caterina, che non riesce a dare al re l’agognato figlio maschio, ad un certo punto diventa un peso per il sovrano, che la trascura dedicandosi alle dame della sua corte.
Inizia così una serie tempestosa di relazioni extraconiugali, avvenute tutte sotto gli occhi impotenti della regina, culminate con l’avventura consumata con Bessie Blount, dalla quale avrà un figlio che chiamerà Henry.
La donna viene mandata in un monastero per dare alla luce il figlio e vediamo Enrico darsi subito da fare per rimpiazzarla;
Natalie Dormer è Anna Bolena
grazie a Francesco I di Francia, conosce la figlia dell’ambasciatore inglese alla corte francese Bolena, uomo molto ambizioso che non esita a sacrificare sua figlia Mary per ingraziarsi il re.
Il quale poco dopo si incapriccia di Anna Bolena, splendida secondogenita dell’ambasciatore, con la quale vorrebbe convolare a nozze.
Ma Enrico dovrà scontrarsi con due ostacoli insormontabili: la volontà di sua moglie Caterina, cattolicissima e assolutamente non disposta a concedere il divorzio e sopratutto la volontà di Clemente VII di impedire tale atto, anche per motivi politici, visto che Caterina era zia del grande re Carlo V.
La prima stagione si chiude quindi con l’esecuzione di Thomas Wolsey, reo di non aver saputo o potuto strappare il consenso a Roma per il divorzio.
Nella seconda stagione viene dato largo spazio alle manovre della Bolena per arrivare a coronare il suo sogno, diventare la legittima consorte del re; la Bolena scampa anche ad un tentativo di omicidio al quale non è estraneo il nuovo capo della chiesa di Roma, Paolo III.
La Bolena resta incinta, e da alla luce una bambina, la futura regina Elisabetta I, con gran dispiacere del re, che sogna sempre l’erede maschio.
Nel frattempo accadono diversi eventi di portata storica; stanco dell’atteggiamento del papa, Enrico decide lo scisma da Roma, creando una chiesa riformata, la chiesa anglicana.
Sposa la Bolena e fa giustiziare il suo vecchio amico e consigliere Tommaso Moro, reo di non aver accettato di giurare fedeltà a Enrico come capo della chiesa riformata.
Nel frattempo il volubile Enrico si innamora della bella Jane Seymour, mentre Caterina d’Aragona, circondata solo dall’affetto dei suoi fedelissimi muore lontano da Enrico.
Quando la Bolena scoprirà l’adulterio, per lo shock subito perderà il bambino che aspettava, segnando così la propria sorte; la volubile e frivola regina verrà così giustiziata all’età di 29 anni dopo essere stata rinchiusa nella torre di Londra.
La terza stagione si apre con il matrimonio, il terzo, tra Enrico VIII Tudor e Jane Seymour, mentre l’Inghilterra è scossa dalla riforma anglicana, propiziata anche dall’atteggiamento del primo ministro Thomas Cromwell, che spoglia i monasteri dai loro beni, diventando di fatto l’uomo più potente d’Inghilterra dopo il re.
Nel frattempo la gracile Jane muore dopo aver dato alla luce il tanto atteso erede maschio, Edoardo, lasciando il re costernato.
Dopo qualche anno, Enrico sposa Anna di Cleves, seguendo il consiglio di Cromwell; matrimonio sbagliato e infelice, una mossa che costerà la testa al ministro, giustiziato davanti a suo figlio.
L’ultima stagione racconta del legame del re con la giovanissima Caterina Howard, che, da stolta ragazzina qual’è, fa venire a corte il suo amante, con la logica conseguenza che il re, informato della cosa, la fa giustiziare assieme all’amante.
Enrico sta diventando vecchio e i fantasmi del passato lo tormentano; quando parte per la guerra in Francia, nomina suo figlio Edoardo erede legittimo, seguito dalla figlia Mary (avuta da Caterina) e da Elisabetta, figlia della Bolena.
Dopo aver sposato Catherina Parr, il re si prepara a fare testamento; un giorno, davanti al famoso ritratto che Holbein gli fece, si rende conto che la sua vita è agli sgoccioli.
Uno sceneggiato, come già detto, che risente di alcuni rilevanti errori storici, che però ha dalla sua una raffinatezza e una capacità di raccontare le trame e gli intrighi della corte inglese del tempo del grande re Tudor fatta con molta ricercatezza.
Enrico VIII è visto in tutta la sua sensualità, quella stessa che lo trascinò in innumerevoli avventure sentimentali, dalle quali però ricavò anche moltissime delusioni, le più rilevanti delle quali ad opera di Anna Bolena e sopratutto di Caterina Howard, che ebbe la sfrontatezza di tradirlo sotto i suoi occhi.
Il cast dello sceneggiato si avvale anche di attori di ottima resa, come Jonathan Rhys Meyers, che interpreta il sanguigno Enrico VIII con molta abilità, come Sam Neill, ottimo davvero nel ruolo di Thomas Wolsey, il cardinale amico del re da lui fatto giustiziare, come Nathalie Dormer, assolutamente splendida nel ruolo della
cinica Anna Bolena, figura però molto discussa storicamente, spesso demonizzata dagli astorici aldilà dei suoi indubbi demeriti.
Da segnalare anche Jeremy Northman nel ruolo di Tommaso Moro, Marie Doyle Kennedy in quella di Caterina d’ Aragona, e le guest star, ovvero Max Von Sidow che interpreta Otto Waldburg, Peter O’Toole che interpreta Paolo III.
Diamo un’occhiata ad alcune evidenti incongruenze dello sceneggiato:
Caterina d’Aragona aveva appena 5 anni più di Enrico, al momento del matrimonio, ma appare molto più anziana di lui. In questo caso Jonathan Rhys Meyers sembra più suo figlio che il marito; lo stesso errore avviene con la Bolena, che sembra avere la stessa età di Enrico, mentre aveva la metà esatta degli anni del re.
La figura del padre di Anna, l’ambasciatore Bolena, sembra quella di un congiurato che attenti alla vita del re; in realtà l’uomo fu sempre grande amico di Enrico.
Maria, figlia di Enrico, era di fatto la legittima erede al trono, essendo stata la primogenita del re.
A Jane Seymour non fu assolutamente praticato un cesareo per far nascere il figlio Edoardo; questa pratica era poco usata in quanto con il cesareo veniva automaticamente condannata a morte la madre.
– Ci sono poi molte incongruenze nei vestiti, negli alloggiamenti del papa, negli interni di San Pietro oltre a parecchie inesattezze sulla descrizione dei personaggi, come la già citata Anna Bolena, che fu oggetto di una spietata campagna denigratoria.
I Tudors, un film di Ciaran Donnelly, Steve Shill, Brian Kirk, Alison MacLean, Michael Hirst. Con Jonathan Rhys-Meyers, Henry Cavill, Natalie Dormer, Nick Dunning, Maria Doyle Kennedy.
James Frain, Padraic Delaney, Jeremy Northam, Jamie Thomas King, John Kavanagh, Anthony Brophy, Sam Neill, Callum Blue. Formato Serie TV, Titolo originale The Tudors. Drammatico, – Irlanda, Canada, USA 2007.
Nathalie Dormer è Anna Bolena
Ruta Gedmintas è Elizabeth Blount
Tamzin Merchant è Catherine Howard
Slaine Kelly è Jane Howard
Selma Brook e Brigitte Rousselot
Lorna Doyle è Joan
Charlotte Salt è Lady Ursula Misseldon
Fiona Ryan e Rebecca Friberg
Emma Stanhope
Enrico VIII d’Inghilterra Jonathan Rhys Meyers
Caterina d’Aragona Maria Doyle Kennedy
Anna Bolena Natalie Dormer
Jane Seymour Anita Briem
Anna di Cleves Joss Stone
Caterina Howard Tamzin Merchant
Caterina Parr Joely Richardson
Charles Brandon, I duca di Suffolk
Thomas Cromwell, I conte di Essex
Cardinale Thomas Wolsey, arcivescovo di York Sam Neill
Tommaso Moro Jeremy Northam
Thomas Howard, III duca di Norfolk Henry Czerny
Sir Anthony Knivert Callum Blue
Conte di Shrewsbury Gavin O’Connor
Thomas Wyatt Jamie Thomas King
Thomas Boleyn, I conte del Wiltshire Nick Dunning
Thomas Cranmer, arcivescovo di Canterbury Hans Matheson
Edward Seymour Max Brown
Filippo, Duca di Baviera Colin O’Donoghue
Arcivescovo Stephen Gardiner Simon Ward
Margaret Tudor, regina del Portogallo Gabrielle Anwar
Jane Howard Slaine Kelly
Principessa Maria Blathnaid McKeown
Sarah Bolger
Papa Paolo III Peter O’Toole
Jane Boleyn, viscontessa di Rochford Joanne King
Catherine Willoughby Brandon, Duchessa di Suffolk Rebekah Wainwright
Anne Stanhope Emma Hamilton
Sir Francis Bryan Alan van Sprang
Otto Truchsess von Waldburg Max von Sydow
Robert Aske Gerard McSorley
Cardinale Reginald Pole Mark Hildreth
Lord Darcy Colm Wilkinson
Henry Howard David O’Hara
Joan Bulmer Catherine Steadman
Thomas Culpeper Torrance Coombs
Doppiatori:
Roberto Gammino: Enrico VIII
Francesco Meoni: Charles Brandon
Giorgio Lopez: Card. Thomas Bowley
Giorgio Scipioni: Anthony Knivert
Domitilla D’Amico: Anna Bolena
Massimiliano Virgilii: Duca di Norfolk
Francesca Fiorentini: Caterina d’Aragona
Stefano Mondini: Tommaso Bolena
Riccardo Rossi: George Bolena
Vittorio De Angelis: Tommaso Moro
Anna Bolena
La storia di Anna Bolena,nobildonna divenuta regina sia per scelta che per calcolo politico del padre, Lord Boleyn, è un’altra storia dai contorni tragici, un’altra storia di donne destinate a subire un destino inumano,vittime sia della ragion di stato sia della cieca ottusità di chi era deputato a viverle accanto.
Forse anche il suo destino era già scelto dal giorno in cui le fu impedito di sposare l’uomo che aveva scelto, suo cugino il Conte di Ormande; i motivi non li sapremo mai, ma è probabile che non fosse estraneo alla decisione suo padre, che aveva per lei altre mire.
Anna era una ragazza dal temperamento romantico, dolce; una donna che i posteri denigrarono a bella posta, ancora una volta per motivi abietti.
Era una cristiana devota, anche se ciò non le impedì di vivere una situazione sentimentale complicata, con una relazione dalla quale nacque una figlia.
Ma era una relazione importante.
Il suo compagno era nientemeno che Enrico VIII Tudor, re d’Inghilterra, che all’epoca dei fatti era sposato con Caterina d’Aragona; la figlia che nacque dall’unione era colei che sarebbe arrivata dopo un’aspra lotta con Maria Stuart al trono d’Inghilterra: Elisabetta I Tudor, la regina vergine.
Anna arrivò a corte come damigella d’onore di Caterina d’Aragona, donna ancora molto bella, ma sfiorita e intristita da sei gravidanze di cui una sola portata a termine,quella dalla quale nacque Maria Stuart,che i sudditi avrebbero ribattezzato,una volta divenuta regina, Maria la sanguinaria.
In breve tempo intrecciò una relazione con il focoso re, che ormai sopportava poco la regina Caterina, incapace, secondo la spietata legge dinastica,di dare all’Inghilterra e al re un erede maschio.
Enrico nel 1533 annunciò alla corte e al popolo l’intenzione di divorziare da Caterina d’Aragona, ufficialmente proprio per la mancanza di un erede maschio; notizia che mise in subbuglio sia le corti europee che il papa.
Caterina era zia di Carlo V, il quale aveva un’influenza rilevante sulle decisioni papali.
Clemente VII, all’epoca capo della cristianità, tentò di mediare e chiamò a Roma Wolsey, primo ministro in carica, affidandogli l’incarico di portare la causa davanti a un tribunale ecclesiastico inglese.
Ma la forte pressione di Carlo V decise gli eventi successivi; la chiesa inglese rifiutò la ratifica del divorzio,ed Enrico VIII forte dell’appoggio della maggior parte dei nobili, decise la separazione della chiesa inglese da quella romana.
Era lo scisma anglicano, con il quale Enrico VIII stabiliva, una volta per tutte, la superiorità dello stato sulla chiesa.
Anna Bolena, nel frattempo, era rimasta incinta.
Con una cerimonia segreta il re la sposò,tenendo segreta la notizia, in attesa dell’evoluzione della sua situazione matrimoniale con Caterina d’Aragona.
Che come abbiamo visto,determinò la riforma protestante in Inghilterra, quando Enrico VIII ruppe gli indugi e annunciò le sue nozze con Anna Bolena.
L’incoronazione avvenne in un’atmosfera surreale; sia il popolo che i nobili, accolsero freddamente la nuova sovrana,che invece portò a corte una ventata di freschezza, rompendo il rigido cerimoniale, organizzando feste e facendo da mecenate a poeti e studiosi.
L’idilio con Enrico VIII durò poco.
L’erede maschio tanto voluto dal re non arrivò, Anna ebbe tre gravidanze interrotte, di cui l’ultima fu un vero parto, con il bimbo,il tanto atteso maschio, che nacque morto.
Il volubile Enrico nel frattempo aveva intrecciato una nuova relazione,con una dama di Caterina prima e di Anna Bolena poi, Jane Seymour.
Cosa accadde nell’ultimo periodo del 1536,tre anni dopo le nozze con Anna, è ancora oggi materia di studio e presenta troppi lati oscuri per tentare un’analisi approfondita.
I fatti dicono che un delatore informò il re di un tradimento di Anna,consumato, cosa gravissima, con il fratello di Anna, George Rochford.
A questa pesantissima accusa, si aggiunsero quelle di aver avuto altre quattro relazioni extraconiugali,con Henry Norris, Francis Weston e William Brereton, tre giovani nobili della corte e con un palafreniere,oltre che aver cospirato con loro per assassinare il re e di aver praticato la stregoneria.
Accuse infamanti,portate avanti senza uno straccio di prova, ma soltanto con la delazione e il pettegolezzo..
L’accusa più grave e turpe fu quella di aver concepito con il fratello il bambino nato morto.
Anna si difese disperatamente, ma capì subito che il suo destino era segnato; dei suoi ultimi giorni ci resta il resoconto del suo carceriere, al quale confidò di essere assolutamente innocente e di essere certa di essere accolta in paradiso.
Il 19 maggio 1536 Anna,vestita di nero,dignitosa e composta, salì sul patibolo preparato per lei nella Torre di Londra.
Con voce ferma disse ad alta voce di essere innocente delle colpe imputategli,si inginocchiò con grazia e pregò per il marito.
Un attimo dopo un colpo di spada le recise il collo.
Aveva 29 anni,e aveva regnato per tre.
Ventiquattrore dopo la sua morte,Enrico VIII annunciò il futuro matrimonio con Jane Seymour.
Per quanto gli storici abbiano cercato traccia di documenti che provassero almeno uno dei capi d’imputazione rivolti ad Anna,nulla è mai venuto a galla.
Anna Bolena fu vittima di una congiura di corte,una corte che non l’aveva mai amata,e che non la pianse,accogliendo come nuova regina la damigella Jane.
Che regnò meno di un anno,e morì dando alla luce l’unico figlio maschio che Enrico VIII avrebbe avuto, il futuro Edoardo VI
Che a sua volta regnò pochissimo e che venne fatto giustiziare quando aveva solo 16 anni.
I ritratti delle sei mogli di Enrico VIII
La prima moglie, Caterina D’Aragona (1485-1536)
La seconda moglie, Anna Bolena (1507-1536)
La terza moglie, Jane Seymour (1509-1537)
La quarta moglie, Anna di Cleves (1515-1557)
La quinta moglie, Catherine Howard (nascita incerta tra il 1520-1525 morta nel 1542)
La sesta e ultima moglie, Catherine Parr (1512-1548)