I venerdì del libro (101°): L'OMBRA DEL VENTO

Da Marisnew
Cara Lilli,
eccoci di nuovo a venerdì e quindi all'amato appuntamento con l'iniziativa di HomeMadeMamma.
Sono contenta oggi di parlarti di uno dei libri che mi ha più coinvolto e tenuto incollata alle sue pagine (metaforicamente parlando, perchè ce l'ho in versione ebook sul kindle) tra quelli letti negli ultimi anni, cioè L'OMBRA DEL VENTO  di Carlos Ruiz Zafon. Era il libro di settembre del Gruppo di Lettura Bryce's House.
Sicuramente è un romanzo molto conosciuto, è stato un grandissimo successo editoriale.
Dello stesso autore avevo letto già Marina (sempre seguendo il GdL Bryce's House) e mi era piaciuto, ma non c'è dubbio che questo l'ho preferito e l'ho trovato ancora più completo e articolato, anche se a ben vedere lo stile e la costruzione della storia non sono poi tanto differenti.
L'Ombra del Vento è un ennesimo libro che parla di libri (come La Storia infinita o Cuore d'Inchiostro, ad esempio) e già questo basterebbe a farmelo piacere ;-) e lo fa in modo davvero originale, con la creazione estremamente affascinante del Cimitero dei Libri Dimenticati, in cui il giovane protagonista Daniel Sempere viene condotto dal padre e dove trova un libro che segnerà la sua intera esistenza in modo drammatico ("L'ombra del Vento", da cui il titolo del romanzo di Zafon).
La storia di Daniel si intreccia con quella di Julian Carax, autore di questo libro da lui "adottato", uno scrittore semisconosciuto, scomparso nel nulla, avvolto nel mistero.
In un'atmosfera grigia (non solo perchè sovente piove, ma anche per il clima di paura che serpeggia sotto la dittatuta di Franco, tra guerra civile e sommosse) e tra strade e vicoli di una Barcellona tutta da scoprire (così come in Marina), Daniel abbandona l'adolescenza e si scontra con realtà dure, difficili, che lo mettono alla prova fino allo stremo.
La cura e la bellezza dei personaggi che accompagnano Daniel, come il meraviglioso, poliedrico, inimitabile Fermin, un barbone dal passato tragico, che diviene un amico fraterno e un aiuto prezioso per il giovane protagonista, è un punto in più a favore di Zafon.

Mi rendo conto che forse non siamo di fronte ad un capolavoro assoluto della letteratura, c'è chi storce un pò il naso dicendo che Zafon sfrutta le sue doti di scrittore coinvolgente per proporre storie un pò "fumettoni"...ma fatto sta che io sono stata rapita da questo libro e continuavo a pensare ai personaggi e agli eventi che stavano svolgendosi pagina dopo pagina anche mentre facevo altre cose durante i (pochissimi) giorni in cui ho iniziato e terminato il libro (diciamo pure che l'ho divorato!!!). 

Non aggiungo moltro altro, Lilli, mi sono già dilungata. Voglio solo dirti che "L'Ombra del Vento" è il primo di una trilogia di romanzi: infatti, si parla di una vera e propria saga del Cimitero dei Libri Dimenticati, comprendente anche "Il gioco dell'angelo" e "Il prigioniero del cielo", che io ovviamente ho già sul kindle e che leggerò a breve ;-)
 
<<Mi abbandonai a quell'incantesimo fino a quando la brezza dell'alba lambì i vetri della finestra e i miei occhi affaticati si posarono sull'ultima pagina. Solo allora mi sdraiai sul letto, il libro appoggiato sul petto, e ascoltai i suoni della città addormentata posarsi sui tetti screziati di porpora. Il sonno e la stanchezza bussavano alla porta, ma io resistetti. Non volevo abbandonare la magia di quella storia né, per il momento, dire addio ai suoi protagonisti. Un giorno sentii dire a un cliente della libreria che poche cose impressionano un lettore quanto il primo libro capace di toccargli il cuore. L'eco di parole che crediamo dimenticate ci accompagna per tutta la vita ed erige nella nostra memoria un palazzo al quale – non importa quanti altri libri leggeremo, quante cose apprenderemo o dimenticheremo – prima o poi faremo ritorno.>>
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