oggi partecipo all'iniziativa di HomeMadeMamma parlandoti di un romanzo che ho letto a dire il vero l'anno scorso: IL PRINCIPE DELLA NEBBIA, il primo lavoro di Carlos Ruiz Zafon risalente al 1993, quando era ancora lontano il tempo del mio amatissimo L'ombra del vento, che è quello che gli ha dato la fama a livello mondiale.
Questo romanzo è diretto ad un pubblico giovane, così come anche gli altri tre scritti da Zafon negli anni '90 (e cioè Il palazzo della mezzanotte, Le luci di settembre e Marina).Io ho letto tutti i libri di Zafon pubblicati finora, quindi penso di poter dire con cognizione di causa che, pur essendo riconoscibilissimo lo stile dell'autore del cosiddetto ciclo del Cimitero dei libri dimenticati, qui si nota la mano un pò più lieve, la storia un pò meno complessa, il taglio più prettamente fantasy.
Ambientato in Spagna nel 1943, durante il secondo conflitto mondiale, il libro parla di un tredicenne (Max) che con la sua famiglia si trasferisce in un paesino sulle sponde sull'oceano Atlantico dove accadono cose piuttosto strane.
Ad esempio, sul retro della vecchia casa in cui la famiglia Carver va a vivere c'è un giardino pieno di statue di pietra che a volte sembrano cambiare espressione o posizione. In particolare ce n'è una che rappresenta un pagliaccio con un ghigno inquietante.Max e sua sorella maggiore Alicia conoscono Roland, un ragazzo del luogo, nipote del vecchio guardiano del faro. Insieme, i tre scopriranno il mistero che si cela dietro quelle strane statue e riporteranno alla luce la storia di un uomo che si faceva chiamare "Dottor Cain" e prometteva di realizzare qualsiasi desiderio in cambio di obbedienza assoluta. Storia indissolubilmente legata a quella del vecchio inquilino della casa in cui sono andati a vivere Max e Alicia con la loro famiglia.
Tra fantasmi del passato e prove di coraggio, il libro avvince discretamente e mantiene un buon livello di tensione fino alla fine, regalando anche momenti di genuina tenerezza con la storia d'amore tra Alicia e Roland.Pensato, come dicevo, per giovani lettori, Il principe della nebbia può essere tranquillamente apprezzato anche dagli adulti, se (come me) sono amanti del genere fantasy-avventuroso.
<<Fu allora che qualcosa lo fece girare inducendolo a guardare di nuovo il quadrante annerito dell'orologio della stazione. Lo osservò attentamente e si accorse che c'era qualcosa che non andava. Ricordava perfettamente che all'arrivo alla stazione l'orologio indicava che le dodici erano passate da mezz'ora. Adesso le lancette segnavano le dodici meno dieci. [...] L'orologio non era rotto; funzionava perfettamente, con un solo particolare: andava al contrario.>>
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