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I venerdì del libro (62°): LA STORIA INFINITA

Creato il 11 novembre 2011 da Maris

sai una cosa? Pensando all'abituale appuntamento con il venerdì del libro lanciato da Paola di HomeMadeMamma mi sono resa conto improvvisamente di averti parlato di tanti libri del mio autore-mito (come lo chiamo io!) Michael Ende, ma di non aver mai proposto la sua opera-simbolo, ossia LA STORIA INFINITA.

Inutile dire che è uno dei miei libri preferiti....ma non il preferito in assoluto, ad essere sincera. Cioè, è quello che forse Ende ha scritto meglio, il più strutturato, il più minuziosamente studiato e il più fantastico tra i suoi lavori, ma più caro al mio cuore, per non so neppure io quale ragione, resta " La notte dei desideri ".

Ad ogni modo, La Storia Infinita, se si è amanti del genere fantasy, è senza dubbio un punto fermo, un caposaldo.

Il testo è bicolore, cosa sfiziosissima: rosso per le parti ambientate nel mondo degli uomini e verde per le parti ambientate invece nell'immaginario Regno di Fantàsia.

La trama è alquanto nota: si tratta della storia di un bambino, Bastiano, che per sfuggire a dei compagni di scuola che lo prendono in giro e lo maltrattano si rifugia in una vecchia libreria da cui porta via (con l'intenzione poi di restituirlo) uno strano libro intitolato (guarda tu il caso!) "La storia infinita", che narra le vicende del Regno di Fantàsia, in pericolo perchè un terrificante Nulla lo sta divorando, facendolo sparire pezzo dopo pezzo; pian piano il bambino finisce col vedere la sua avventura intrecciarsi con quelle dei personaggi fantastici del libro che sta leggendo....

Ecco la trovata che rende speciale quest'opera di Ende: in realtà siamo davanti ad un metalibro ," vale a dire un libro nel libro o, sotto un diverso punto di vista, un libro che parla di altri libri. Le storie di Bastiano e del Regno di Fantàsia s'intrecciano, incastrandosi a vicenda come scatole cinesi per le quali, alla fine, risulta difficile comprendere quale delle due contenga l'altra. [...] Grazie a questa struttura, Ende riesce a infrangere la barriera che divide lettore e personaggio, poiché Bastiano passa da un ruolo all'altro nel corso della storia. In questo modo, anche il confine tra realtà e finzione risulta meno netto e, in alcuni passaggi (fra tutti, l'urlo udito da Atreiu e da Ygramul), quasi indistinto." (fonte: Wikipedia)

Insomma, Lilli: un libro affascinante, adatto ai ragazzi come ai grandi, perchè credo che sognare un pò faccia bene ad ogni età, specie se la storia in questione è scritta da un Signor Autore come Ende che ha stile e originalità da vendere.

Voglio solo aggiungere che ci sono state delle trasposizioni cinematografiche: la prima (e anche la più famosa) è del 1984, del tedesco Petersen, che io (undicenne) ho visto appena uscita nelle sale e, devo confessare, ho apprezzato. Ma questo, bada bene, prima di aver letto il romanzo originale.

Si, perchè, dopo aver letto il libro qualche anno più tardi, non ho potuto fare a meno di apprezzare, come nel 99,9% dei casi mi accade, molto più la fonte scritta e di capire anche perchè Ende si fosse lamentato con la produzione e con il regista, tanto da voler eliminare il proprio nome dai titoli del film, accusandoli di aver rovinato la dimensione favolistica del suo romanzo con gli effetti speciali.

I venerdì del libro (62°): LA STORIA INFINITA

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