Per questo fine settimana voglio trattare di un libro dalla veste grafica, semplice, dimensioni di un quaderno spesso, di formato tascabile e grazioso, con una bella copertina bianca di carta spessa e un’immagine un po’ vintage sulla rosa.
Eva e la rosa di Gualdana, è un viaggio nella vita di dieci donne, come il diario di bordo di un navigante che solca i mari del tempo alla ricerca di storie legate tra loro da rose incantevoli.
Dieci bellissime rose per dieci donne vissute tra il XII secolo e i nostri giorni. Esse sono muse cui è stata dedicata una rosa per onorarne le gesta e la grazia o giardiniere loro stesse, donne che si sono dedicate alla botanica, come santa Ildegarda Von Bigen e Giuseppina Bonaparte, Grace Kelly e Donna Marella Agnelli. A queste si aggiungono i ritratti di Vita Sackville West, Gertrude Jekyll, Carolina di Borbone, Rosamund Clifford, Margaret Bentink e Madamoiselle de Sombreuil.
Storie sempre piene di charme, a volte drammatiche, in alcuni casi scanzonate. Vite che non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra, narrate in prima persona come se ogni volta l’autrice le avesse rivissute su di sé, formando un originale libro di storia, leggero nello stile: un diario particolare tributo alla femminilità e al suo fiore per eccellenza.
La prima delle donne che la Gauldana mostra è Giuseppina, l'amata dal Bonaparte. Colei che dilapidava il patrimonio accumulato dal nuovo imperatore d'Europa spendendone i denari in floricolture, diventando la più importante "mecenate dei fiori" dell'Ottocento. "Una creatura inclassificabile in cui si conciliano gli opposti: è una donna nuova, americana eppure antica, di sangue blu". Probabilmente non era sintomo di frivolezza il suo annoiarsi mentre ascoltava "i sermoni di Madame de Staël"; la "bella creola" preferiva creare serre riscaldate per le piante tropicali nate come lei in Martinica. Altro profumo, con retrogusto d'incenso, per la mistica tedesca Hildegard von Bingen e per il suo "canto alla forza della donna intonato in tempi in cui ci si chiedeva ancora se noi avessimo o meno un'anima". Prima donna a predicare dal pulpito di una chiesa, univa alla sapienza teologica "l'istinto infallibile della maga buona" che preparava medicamenti con la rosa canina.
Grace Kelly fa il suo ingresso "con passo di gatta maliziosa" nella scena iniziale de "La finestra sul cortile" di Hitchcock, fino ad arrivare al matrimonio con il principe. Quasi una fiaba realizzata, anche se Grace, "fiore d'acciaio, ha regnato davvero. Negli anni Sessanta è stata la preziosa consigliera del marito nella gestione del contenzioso sul controllo economico del Principato", fece sì che a Montecarlo non fosse solo frequentata da assidui del casinò ma anche di opere liriche, mostre d'arte e, ovviamente, giardini.