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Brian Keene è davvero abile nel rappresentare un mondo ormai giunto al termine. L'uomo è destinato a soccombere. Per lo meno questa è l'impressione di Teddy Garnett, l'autore del diario. Un uomo anziano che ha già perso la moglie e che ha paura per i propri nipoti. Un uomo tutto d'un pezzo, che lotta, che non si arrende neppure quando si trova a fronteggiare vermi grossi quanto un autobus. Gente con la scorza d'acciaio. Che ha combattuto in guerra. Che non teme il dolore e la morte. Il romanzo è ricolmo di personaggi credibili, dei sopravvissuti, caratteri tanto differenti e comunque costretti a indurire le proprie debolezze. Scrittura ruvida, tagliente, vera. Un diario pieno di divagazioni e dettagli che rendono tutto così... plausibile.Un ottima prova, sicuramente, per l'autore americano. Non conoscevo le sue opere ma, questa mi ha conquistato fino al midollo. Se proprio devo criticare qualcosa in questo romanzo, è la parte ambientata in città. In quella parte si perde l'aura da "fine del mondo". Mi è parsa una ambientazione più cinematografica, alla Water World, dove ci sono i folli satanisti e un gruppetto sparuto di "normali" guidati... guarda caso dal poliziotto eroico. Senza considerare l'arsenale militare che hanno a disposizione, roba che forse in America si può trovare nei supermercati, ma in un mondo dove le acque raggiungono il ventesimo piano di un grattacielo qualche dubbio può nascere. Ma la cultura americana è molto differente da quella europea. In caso di diluvio universale, io probabilmente concentrerei i miei sforzi per portare con me le cose fondamentali, medicinali, cibo, indumenti, strumenti di prima necessità... non certo bombe al fosforo, mitragliatori automatici AK47, lanciagranate... ma va bene così. Perché poi tutte queste armi risulteranno pressoché inutili di fronte alla bestia che demolirà il palazzo dove si rifugiano.
Il libro, fisicamente, non l'ho visto. Ho letto la versione elettronica offertami dalla XII per... per questa eventuale recensione (dico eventuale perché, quando un libro non mi piace, per motivi storici, evito di perdere tempo a scriverci sopra qualcosa). Però ho in casa altre pubblicazioni della XII e, sono tutte meravigliose. Carta pesante, di qualità, copertine colorate che sembrano quasi tele da appendere alle pareti. I miei maggiori complimenti vanno sempre ai ragazzi di Diramazioni, dei veri artisti che meritano di essere valorizzati in ogni occasione. I loro lavori parlano a chi li guarda, contengono messaggi complessi, a volte nascosti, a volte evidenti, sicuramente carichi di emozioni.
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