VENERE DEGLI STRACCI seconda puntata
Quella che vedete nell' immagine è La Venere degli stracci (1967) di Michelangelo Pistoletto.
In questa riproduzione , di una copia antica di Venere vi è già un senso di replicanza, di artificio, più vitalità vi è negli stracci colorati, disuguali, poveri ma allegri. Cosa voleva dire Pistoletto, sarà un po' difficile saperlo, io vi scorgo una teatralità dell' apparenza esagerata, una sottile inquietudine, ma anche una sottile vena ironica, soprattutto nella Venere che vi mostra il suo posteriore e vi manda a fa un...
Qui un materiale povero come gli stracci acquista dignità , alla pari con la Venere. Lo straccio perde quindi un significato di materiale povero, per divenire attraverso la sua manipolazione e trasformazione elemento compositivo, in un’opera d’arte dai significati nobili. Gli elementi insiti dell’opera quindi spaziano dall’idea di riutilizzo a quello di rielaborazione , qui salta il concetto di cultura alta e di cultura bassa.
Qui la Venere italica risulta falsa, e la Venere vera dove si trova?
Se ne è andata uccisa da sè stessa, ora è negli stracci.
Magazine Talenti
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