I VIAGGI DI GILLES ( racconto incasinato)

Da Teoderica

17 puntata

“Giovanni, inutile che tu mi dica che ti piace e che lo prendi con te, lo vedo dalla tua faccia che Gilles ti fa schifo.”

“Non è che non mi piace, ma non va bene per la comunità, a quelli così depressi non posso mettere sotto gli occhi, tutti i santi giorni, un Gilles, così come lo chiami tu, li renderebbe ancora più tristi.”

E Giovanni continuò:

“ Facciamo così, ti lascio il Gilles e mi dai il tuo autoritratto, quello colMondrian in sottofondo.”

“ Giovanni tu sei un curioso fischio, sai che il mio autoritratto non l’ ho dato a nessuno, tu me l’ hai chiesto decine di volte e ti ho detto che non è in vendita, ti ho fatto il Gilles perché mi sentivo in colpa per non avertelo dato, ma vedi un po’, prendilo, perché il grande sorriso che ha non è poi un sorriso reale, tu credi che lì ci sia allegria e siccome ciò che conta è quello che uno crede, prendilo è tuo e io mi tengo il Gilles, si vede che io devo stare ancora nella malinconiae tuhai meritato più di me la serenità, dai prendilo.”

“Dici sul serio, no, non posso,”

“Sì che puoi, ma spicciati, che potrei cambiare idea.”

Giovanni, incredulo ma lesto acchiappail mio autoritratto ispirato a Mondriane soffiandomi un bacio prende la porta e se ne va.

Io rimango al lavoro in compagnia di Gilles.

Dove lavoro c’ è un gran via vai di gente ed il Gilles non è rimasto anonimamente appeso al muro, ha ricevuto unsacco di commenti, chisi limitava a dire “ è brutto”, “ è bello”, chi lo scambiava per un mio ritratto, chi per un attore e chi per MichelJackson e chi lo voleva comprare e chi lo voleva bruciare, chissà chi era veramente il mio Gilles
immagine: autoritratto con omaggio a Mondrian

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