Nato presso Eracleopoli nel Medio Egitto nel 251, Antonio Abate è uno dei fondatori del monachesimo orientale e perciò chiamato "padre dei monaci". Dopo la morte dei genitori distribuì infatti tutti i suoi averi ai poveri e nel 270 si ritirò nel deserto della Tebaide dove cominciò la vita di penitente. Lì lo raggiunsero numerosi discepoli e perciò fondò varie comunità anacoretiche in Egitto Sostenne i martiri nella persecuzione di Diocleziano e si adoperò moltissimo contro l'eresia ariana. Morì presso Afroditopoli nell'anno 356. Lo sviluppo del suo culto in Occidente, fu dovuto probabilmente alla fama di guaritore dall'herpes zoster, comunemente conosciuto come "fuoco di S. Antonio", che accompagnò la figura del santo in vita. L'iconografia tradizionale ce lo rappresenta sempre con due elementi inscindibili: il fuoco e un maiale Il primo ha un chiaro richiamo al male nella cui cura S. Antonio abate era particolarmente versato, mentre per il maialino, si suppone, rappresenti la terapia a quel male. Infatti pare che, nel medioevo, fosse usanza spalmare sulle parti del corpo interessate dall'herpes zoster un impasto fatto dal lardo di maiale. Si possono, pertanto, individuare due aspetti distinti nello sviluppo del culto popolare tributato al Santo Abate: uno che si riconnette alla fama di taumaturgo e l'altro che pone, invece, l'accento sul problema della tutela degli animali. Oltre che come guaritore dell'herpes zoster, in alcune località la protezione del Santo è invocata anche contro la peste e altre malattie.
Dopo avervi presentato i due Antonio, vi posso svelare di avere scoperto che l' ispiratore delle mefistofeliche catene di San Antonio è proprio l' Antonio abate, in quanto esiste una leggenda in cui si racconta che Antonio inviò una lettera al duca d' Egitto minacciandolo di morte se continuava a perseguitare i cristiani ed intimandogli di scrivere lettere per avvisare tutti i notabili di lasciare stare i cristiani. Il duca rise e stracciò la lettera, ma il giorno dopo morì cadendo da cavallo.
A discolpa del triste flagello delle catene è da imputare ad Antonio abate anche una cantilena che sentivo spesso in bocca a mia nonna( forse qualcuno di voi la ricorda) e pare funzionasse nella cerca, io ricordo solo la prima frase:
S. Antonio dalla barba bianca
fammi trovare quello che mi manca.
Dovrò bene continuare le ricerche su Antonio abate , il quale indirettamente è stato la causa del mancato viaggio in Giappone del Gilles , ma essendo anche fautore della cerca, qualcosa mi farà trovare.
Intanto vi posso dire che esiste l' Epifania del 6 gennaio, ma esiste anche un'altra Epifania che si festeggia il 17 gennaio giorno dedicato a S. Antonio abate.
La motivazione che ho trovato viaggiando nel web:
Questo santo venerato dalla Chiesa ha un substrato in odor di superstizione, ma la superstizione è davvero il male della razionalità?
O molto meglio sarebbe per la razionalità accettare simboli e riti che benchè si tenti di schiacciarli come serpenti, sgusciano dall' inconscio più forti?
immagine : S. Antonio Abate