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I viaggiatori della sera – Ugo Tognazzi

Creato il 16 marzo 2012 da Maxscorda @MaxScorda

16 marzo 2012 Lascia un commento

I viaggiatori della sera
Fantascienza all’italiana? Volendo si puo’, senza scuse, senza paraventi, anche a distanza ravvicinata dal kolossal dei kolossal "Guerre Stellari".
Esperimento ancora piu’ interessante se a dirigerlo e ad interpretarlo e’ l’attore di mestiere Ugo Tognazzi ma andiamo con ordine.
Futuro non troppo lontano, film girato nel 1979 e il domani ad occhio, potrebbe essere il nostro oggi. Problemi di sovrappopolazione, i tanto osannati giovani finalmente al potere e se sono al potere loro che farsene degli ultracinquantenni? Al raggiungimento del traguardo del mezzo secolo, tutti in vacanza, una vacanza definitiva ma ancora piu’ definitivo e’ vincere il viaggio di sola andata sulla "crociera", nave che parte piena ma torna vuota di tutti coloro che hanno avuto la fortuna, per cosi’ dire, di vincere una specie di "mercante in fiera".
Orso, dj vecchio stile e sua moglie Nicky partono assieme, scortati dai figli, la nuova generazione di lobotomizzati padrona della Terra, nel loro ultimo viaggio che rinvigorira’ il decennale ménage, ridonando loro una rinnovata, per quanto inutile, forza per vivere.
Al di la’ del futuro distopico piuttosto comune e tratto dal romanzo omonimo di Umberto Simonetta con molto in comune con "Quarto: uccidi il padre e la madre" di Gary K. Wolf o al piu’ celebre "La fuga di Logan" di William F. Nolan, e’ tanto interessante quanto ingenua l’idea che i ventenni degli anni ’70 con tutte le loro rivoluzioni, potessero continuare ad essere rivoluzionari anche trenta anni dopo, come se la liberta’ fosse un privilegio negato ai loro padri prima e ai loro figli dopo e questa generazione post sessantottina in mezzo come unica eccezione della storia.
Sara’ che nel nuovo millennio, quei ventenni superano oggi i cinquanta e sono probabilmente piu’ noiosi e boriosi dei loro padri ma e’ sintomatico dell’arroganza che amplifica il tonfo generazionale.
Non so quanto di tutto questo fosse nelle intenzioni di Tognazzi ma vista oggi, la pellicola crea un cortocircuito interessante, interessante quanto il film perche’ seppur non brilli di chissa’ quale genio, e’ misurato e arriva al cuore della storia con grazia ed efficacia.
Ingenuo certo, retorica sempre in agguato e talvolta predominante, sopra le righe in piu’ di una occasione eppure e’ un film che riguardo ogni volta con piacere per la sua forma, per il sempre ottimo Tognazzi attore, una sorprendente Ornella Vanoni e le straordinaria location del villaggio turistico sito realmente a Lanzarote alle Canarie.
Indiscutibilmente un film ben fatto e se non cosi’ profondo, e’ intimo e malinconico quanto basta per dargli lo spessore necessario per essere ricordato e conservato.

Scheda IMDB


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