Magazine Curiosità
Spesso si cercano prove sull’esistenza di forme di vita intelligente tramite costosissimi apparecchi tecnologici e lunghissime ricerche intergalattiche, ma a volte le risposte alle domande più importanti della nostra ufologia le abbiamo a “casa nostra”, si, sulla Terra.
Su alcuni importantissimi libri indiani (alcuni religiosi altri meno) tra cui: Ramayana ,Mahabharata , Vaimanika-Shashtra, Puranas, Bhagaravata e molti altri, parlano di incredibili macchine volanti che dominavano i cieli del mondo circa 15000 anni fa, queste macchine sono chiamate in sanscrito “Akasa yantrache”.
In lingua comune invece questi oggetti volanti venivano chiamati Vimana, l’origine di questo termine crea ancora diversi dibattiti nella comunità ufologica e storica, alcuni pensano che la traduzione più fedele sia “uova luminose” anche se i riferimenti scritti all’epoca ci riferiscono che i Vimana sia mezzi utilizzati dagli Dei per muoversi nei cieli.
Nei testi ritrovati non vi sono solo libri religiosi ma anche veri e propri manuali tecnici che spiegano in linea di massima il funzionamento di tali macchine, infatti si è potuto da questi manuali sapere che vi erano diversi tipi di Vimana, alcuni piccoli utilizzati per il solo pilota alcuni enormi, grandi come città, che erano utilizzati invece per la collettività.
Uno dei testi che spiega nei dettagli il funzionamento dei Vimana è sicuramente il “Vaimanika-Shashtra” in cui è spiegato che i motori di questi velivoli era principalmente motori a propulsione interna che utilizzavano il mercurio come carburante, anche se su questo punto ci sarebbe un po’ di incertezza perchè è più facile che il mercuirio venisse utilizzato più propriamente come catalizzatore di energia e non come vero e proprio combustibile.
Ricordiamo inoltre che il nome di questo volume “Vaimanika-Shashtra” significa letteralmente “pratiche aereonautiche” il che farebbe capire quanto effettivamente i popoli antichi conoscessero queste tecnologie fantascientifiche e non erano dunque solo supposizioni di funzionamento.
Una delle cose più sorprendenti letta in questi manoscritti è senz’altro quella che riguarda il sistema antigravitazionale di queste navicelle, sembra infatti che questo particolarissimo e futuristico sistema venisse controllato totalmente con impulsi mentali.
Nei giorni d’oggi abbiamo appena mosso i primi passi verso il controllo dei velivoli con la mente, infatti alcuni caccia militari vengono controllati mediante il movimento degli occhi del pilota, certo che da qui a costruire dei sistemi antigravitazionali controllati con la mente il passo è lungo; questo fa intendere quanto questi “Dei” del passato fossero tecnologicamente molto più avanzati di noi già 15000 anni fa!
Durante la lettura di questo testo sono emerse delle realtà incredibili, infatti sembrerebbe che gli indiani del 13000 a.c. conoscessero benissimo la composizione degli atomi dei materiali e inoltre sapessero perfettamente il modo in cui gli elettroni si spostano all’interno degli atomi, ma non solo, nel volume si parla chiaramente delle leggi della fisica classica (che verrà scoperta solamente 13500 anni dopo) della gravitazione universale, inoltre hanno associato questi fenomeni fisici ad alcuni numeri fondamentali che sono poi i numeri dei vari composti chimici che sono stati formati sulla Terra proprio grazie a queste interazioni gravitazionali.
Come abbiamo già detto vi è inoltre un intero manuale dedicato alle tecniche di pilotaggio e “trucchi del mestiere” di questi Vimana, che vi proponiamo grazie all’accurato lavoro di Ufo Network:
MAANTRIKA : l’invocazione di mantra che permetterà ad uno di ottenere certi poteri spirituali ed ipnotici cosicché possa costruire veicoli volanti indistruttibili
TAANTRIKA : dall’acquisizione di qualcuno dei poteri tantrici , il pilota può nascondere il suo “aereo”
GOODHA : permette al pilota di rendere il suo Vimana invisibile ai nemici . Adrishya ottiene lo stesso risultato attraendo la forza del flusso etereo nel cielo.
PAROKSHA : esso mette in grado il pilota di paralizzare gli altri Vimana e di metterli fuori combattimento.
APAROKSHA : il pilota può servirsi di questa abilità per proiettare fasci lucenti dal fronte della sua nave per illuminare la sua via.
VIROOPA KARANA : con questa capacità al comando , il pilota può produrre un temporaneo fumo , può caricarlo con le calde onde del cielo e far assumere alla sua nave una forma terrificante che garantisce grandi fremiti in coloro che guardano .
ROOPAANARA: può permettere al Vimana di assumere forme come quelle del leone , della tigre , del serpente , di una montagna per confondere gli osservatori.
SUROOPA : se qualcuno può attrarre i 30 tipi di “forza Karaka” , può far sembrare il Vimana una damigella paradisiaca addobbata con fiori e gioielli .
PRALAYA : comprime la forza elettrica attraverso i cinque tubi aerei cosicché il pilota possa distruggere ogni cosa come in un cataclisma . Vimukna manda una pozione velenosa nell’aria per causare uno stato di insensibilità totale e di coma.
TAARA : questa capacità , una volta governata , fornisce al pilota un altro metodo per eludere il contatto col nemico o per nascondere i propri intendimenti agli osservatori : Miscelando con la forza eterea 10 parti di forza aerea , 7 parti di forza acquea e 16 parti di capacità solare , e proiettandole dalle parti dello specchio stellato attraverso il tubo frontale del Vimana , l’apparizione di un cielo stellato è creata.Un’interpretazione moderna potrebbe essere quella dell’aereo invisibile ai radar.
SAARPA-GAMANA : questo segreto permette al pilota di attrarre le forze dell’aria , unirle con i raggi solari e passare la mistura attraverso il centro della nave così che il Vimana avrà un movimento a zigzag come un serpente.
Quest’ultima voce risulta particolarmente interessante se la paragoniamo ai più accreditati avvistamenti ufologici. Il procedere a zig-zag è una delle principali caratteristiche di autenticità in un avvistamento UFO
ROOPAAKARSHANA : permette al pilota di vedere dentro al Vimana nemico.
KRYAAGRAHANA: permette ad uno di spiare tutte le attività che avvengono al di sotto sulla terra.
JALADA ROOPA : le sue istruzioni permettono al pilota di sapere le corrette proporzioni di alcuni composti chimici che miglioreranno il Vimana e gli daranno la forma di una nuvola.
Ma i Vimana non venivano utilizzati solo come mezzi di locomozione, ma anche come mezzi militari; si parla infatti in questi manoscritti delle guerre millenarie svolte tra gli Dei nei territori desertici dell’attuale Sri-Lanka, in queste zone ancora oggi si trovano resti di città completamente vetrificate da qualcosa che ha a che fare con esplosioni atomiche antichissime, in questi testi si parla infatti di armi potentissime e impressionanti che possono in un qualche modo essere comparate alle nostre attuali; tra di esse vi sono:
L’arco di GANDIVA : Capace di scagliare frecce che inseguivano il nemico e al momento che colpivano il bersaglio generavano un ‘onda di fuoco che inceneriva quanto colpito.
Non è difficile vedere in questa traduzione i missili a puntamento termico, che inseguono il bersaglio basandosi sul calore emesso dai motori.
BHUCUNDI: un ‘arma capace di scagliare folgori contro i nemici
SURADTSANA:Un ‘arma a disco simile al sole splendente che inceneriva gli eserciti
La verga di KALA : Un’arma che uccideva a distanza
VAYAVYA ASTRA : Genera turbini di vento
KANDARPA: Eccita smodatamente il desiderio sessuale
MURCHCHDHANA : causa la soppressione temporanea delle sensazioni
In questi ultimi due esempi probabilmente si parla di bombe chimiche o batteriologice dove, la conoscenza della chimica da parte dell’antico popolo trova qui un’ulteriore conferma.
SHABDAVEDITVA: Una freccia che insegue i suoni (anche in questo caso si trattava di un probabile missile intelligente)
Vi era però un’ultima arma, la più temibile, era infatti chiamata l’arma del caos o TVASHTAR che è paragonabile alla nostra bomba atomica proprio per quanto letto delle pagine di uno di questi testi, che recita questo:
” …Aswatthaman…scagliò una colonna esplosiva che si aprì in tutte le direzioni, e provocò una luce brillante, come il fuoco senza fumo, cui succedette una pioggia di scintille che circondò completamente l’esercito dei PARHTA… i quattro punti cardinali per un raggio che lo sguardo non poteva abbracciare,furono coperti di buio…Un vento violento e cattivo cominciò a soffiare , né il sole stesso diede più calore… Colpiti e bruciati i guerrieri caddero come alberi abbattuti da un fuoco furioso….Grandi elefanti ,scorticati dalla vampata, si misero a correre intorno, lanciando urla di terrore…l’aria e l’acqua erano avvelenate….coloro che sopravvissero morirono poco dopo: La loro pelle iniziò ad ingiallire ed a cadere…i capelli e le unghie cadevano…”
Con questo finisce la nostra trattazione sull’argomento, ma con molti interrogativi, se questa non fosse una prova più che sufficiente dell’esistenza di razze intelligenti nell’universo e che proprio queste razze sono gli Dei della nostra antichità quali altre prove ci potrebbero volere? ovvio avvalorare in primo acchito questi testi potrebbe esser sbagliato, certo però che le coincidenze cominciano ed esser tante e il filo della verità potrebbe scoprirsi presto.
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