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I vincitori dei Premi De Sica 2014

Creato il 06 novembre 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Vittorio De Sica è stato un grande regista e un uomo d’esempio per l’Italia. Facendo tesoro dell’eredità che ci ha lasciato, nell’anniversario dei 40 anni dalla sua scomparsa, il Presidente dell’Accademia del Cinema Italiano Gian Luigi Rondi ha rinnovato l’appuntamento con i Premi Vittorio De Sica. Questo prestigioso riconoscimento, istituito nel 1975, viene assegnato ogni anno alle personalità che si sono distinte nel campo del cinema, del teatro, delle arti visive, della critica, dell’editoria, degli studi filosofici, delle scienze e della società.

La cerimonia dell’edizione 2014 si è svolta nel salone Pietro da Cortona di Palazzo Barberini alla presenza del Ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini. In apertura Manuel De Sica ha espresso i ringraziamenti in memoria del padre, dicendo di aver provveduto a restaurare in digitale i titoli preferiti affinché non andassero persi, ma sottolineando le difficoltà riguardo la «divulgazione delle grandi opere del cinema italiano e della gestione di film, i cui aventi diritto ancora oggi non si dimostrano sempre sensibili alla necessità culturale di siffatte opere”. Gian Luigi Rondi ha poi letto i nomi dei vincitori e le rispettive motivazioni.

Per la categoria cinema: tra i premi “molto speciali” Ettore Scola (assente a causa di un piccolo infortunio) “per il merito di aver riportato in vita il mito del grande Fellini in  Che stano chiamarsi Federico“,  il giovane Sydney Sibilia, apprezzato esordiente grazie a Smetto quando voglio, opera prima che è stata “in grado di ottenere sia il plauso della critica, sia quello del pubblico”, Alba Rohrwacher “per la vibrante sensibilità di tutte le sue interpretazioni affinate attraverso gli anni da esperienze via via sempre più mature”, Marco Giallini “per il suo pieno dominio dell’arte della recitazione, al cinema soprattutto, ma anche in teatro e in televisione”. Poi Walter Veltroni, un altro dei premiati “molto speciali”, “per il suo fervido impegno cinematografico sostenuto da una profonda passione politica, dimostrata dal suo bellissimo film “Quando c’era Berlinguer”. E ancora, il direttore della fotografia Luca Bigazzi, il distributore Alessandro Benetton, il produttore Lionello Cerri, il montatore Amedeo Salfa, Gianluca Farinelli, a cui va il merito di aver trasformato la Cineteca di Bologna “in un prezioso punto di riferimento per quanti amano il cinema di ieri ma anche quello di oggi”. Per la Critica i Premi sono andati al Presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Laura Delli Colli e al critico e studioso di cinema Paolo Mereghetti, curatore del Dizionario dei Film, “guida sicura per poter conoscere e approfondire tutti i film usciti nelle nostre sale”.

I vincitori delle altre categorie: per la musica Roberto Vecchioni, per l’arte Duccio Trombadori e Guido Strazza, per l’editoria Elisabetta Sgarbi e Edizioni Sabinae, per gli studi filosofici Gerardo Marotta, per il teatro Francesca Benedetti, Emma Dante e Ascanio Celestini, per le scienze Fabiola Giannotti, per la società Romano Prodi.

Franceschini, in chiusura, ha detto che la storia dell’Italia, pur vantando il più grande patrimonio artistico del mondo ed invece solo tra gli ultimi posti nella classifica dei paesi più ottimisti, è stata vincente quando ha saputo puntare sui propri talenti. Bisogna investire da questa vocazione.

Maria Teresa Limosa


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