Continua il nostro viaggio tra i vini italiani che ci accompagnerà nella scelta dei vini per il vostro matrimonio. Vi avevamo parlato dei vini con le bolle e dei vini rossi qui. Oggi tocca ai vini bianchi per le nozze.
BIANCHIUna piccola premessa e considerazione personale: parlando necessariamente in termini generici non amo gli uvaggi rossi, ossia i vini ottenuti dalla spremitura in varie percentuali di uve diverse; viceversa nel mondo dei bianchi questo tipo di tecnica enologica offre un'infinità di soluzioni alcune delle quali sono di altissimo profilo, di eccellente corposità ed enorme soddisfazione. Tuttavia proprio per l'alea e la competenza che circoscrivono queste tecniche non c'è una regola per darne informazioni particolari, se non fidarsi della qualità dei produttori e assaggiarli. Questo è il motivo per cui di seguito continuerò a raccontarvi qualche mia esperienza ma solo in termini di vitigni in purezza....o quasi.
Ora, se il Piemonte ha fatto la Storia del vino rosso, patria indiscussa dei bianchi italiani è il Friuli. Particolarmente nella zona del Collio le cantine sono tantissime, e non si può sbagliare: quella del vino in quella zona d'Italia è una vera ragion d'essere. Il grado di qualità enologica in certi casi raggiunge l'esclusività di cantine che non scendono sotto il livello strepitoso, ma per tornare alla giusta dimensione per una grande festa non mancano alternative. Se vi capita di passare in zona, troverete una cantina ad ogni isolato, più o meno, dalle più prestigiose alle più piccole non potete sbagliare. Ribolla Gialla, Pinot grigio, Friulano, Sauvignon e Chardonnay friulani si trovano di vari gradi di raffinatezza e di prezzo ma, comunque sia, sono garanzia di qualità! Se poi volete una vera prelibatezza da dolce, ma da palati fini, non mancate almeno di assaggiare il Picolit.
Con caratteristiche differenti ma non meno prestigiose sono i vini bianchi trentini e alto atesini. Personalmente ho una predilezione per il Pinot Bianco, ma è un vino che richiede una mano enologica molto sapiente. Anche qui non mancano ottime bottiglie di Sauvignon e Chardonnay, ma paradigmatici per la zona sono i profumatissimi Muller Thurgau, Sylvaner e Gewutz Traminer; quest'ultimo è un signor vino in generale ma, per morbidezza e abboccamento, spesso è particolarmente apprezzato anche da chi non è avvezzo al mondo di Bacco.
Benché sia un riferimento per il vino rosso, il Piemonte offre alcune soluzioni che, in base alle cantine, possono raggiungere un'ottima qualità. Tendenzialmente più asciutti al palato sono il Roero Arneis, lo Chardonnay e il Gavi.
Oggi come oggi la Lombardia spopola per i prodotti frizzanti di Franciacorta, anche se oltre alla Lugana, vino passato ingiustamente nel dimenticatoio troppo spesso, si trovano dalle stesse cantine specializzate in bollicine i bianchi fermi la cui qualità garantisce proprio quella delle bolle. Stesso dicasi per l'oltre Po pavese, di cui si trovano bottiglie di Pinot nero vinificato bianco davvero piacevoli.
Pigato e Vermentino fanno di alcune cantine Liguri prodotti che per profumi e leggerezza si fanno certamente notare. Da non confondere con il Vermentino di Gallura che, dato il calore climatico della Sardegna, spicca per profumi quasi resinati che ne fanno un prodotto che, pur non avendo picchi eccessivi di mercato, raggiunge talvolta la vera eccellenza.
Per quanto riguarda la Toscana, forse per mia incompetenza, non sono un patito dei bianchi, eccezion fatta per la Vernaccia di S. Gimignano. Una cantina in particolare, di cui non farò il nome, svetta sulle altre sia nella versione base, che Riserva, che nel monovitigno Santa Margherita, che in un uvaggio invecchiato in barrique.
Nel centro Italia la tradizione vinicola non manca, e per profumi, leggerezza e un ottimo rapporto qualità prezzo si sono distinti tanto il trebbiano d' Abruzzo quanto il Verdicchio di Jesi.
Fiano d'Avellino, Greco di Tufo e Falanghina sono bandiere dei bianchi più rappresentativi della Campania. Purtroppo la miglior qualità va cercata con oculatezza, ma di certo non manca.
Un mondo a sé stante è quello dei bianchi siciliani, dal colore paglierino e dal profumo quasi di agrumi. Cubia e Grillo sono i miei preferiti, ma è un universo costellato da mille sfaccettature e produttori diversi dove anch'io devo ancora imparare a districarmi.
PER CONCLUDERE
Mi ripeterò .... Salute! Cin Cin! Prosit! Prost! Salut! Cheers! Kampai! Nasdarovije!
Credits: Bacheca Pinterest Tulle e confetti. Post by: WineLover