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I vini della Tenuta di Fessina e Villa Petriolo nelle degustazioni di Mauro Remondino e Juri Borgianni

Da Silviamaestrelli
I vini della Tenuta di Fessina e Villa Petriolo nelle degustazioni di Mauro Remondino e Juri Borgianni
Da pochi mesi ha visto la luce un nuovo blog, splendido: My Slow Burning Life, di Mauro Remondino.
Abbiamo avuto il piacere grande - e l'onore - di vedere i nostri vini, degustati da Mauro in una serata milanese, commentati QUI. Il vino del vulcano, il titolo del post.
"Un vino che mi permetto di suggerire è senza dubbio l'Etna Rosso Musmeci 2007, che ho bevuto a casa di Silvia Maestrelli che lo produce a Castiglione di Sicilia alla Tenuta di Fessina. Lo avevo degustato, in magnum, qualche mese fa e con tutta franchezza ne sono rimasto subito colpito. Ho pensato al mio amico Paolo Caciorgna, al suo ottimo vino, che anche lui produce nella stessa area siciliana. Debbo dire che hanno visto lungo. Perché quanto si produce a Fessina è una sorta di controprova sull'idea di realizzare vini più godibili, freschi, che non stancano la bocca. Molti meriti vanno attribuiti a questo enologo-agronomo, sottolineo la doppia qualifica, schivo, sognatore, valdostano di Brusson, che risponde al nome di Federico Curtaz...".
"Spostandomi in Toscana, cambiando soltanto bicchiere, ho assaggiato i rossi di Villa Petriolo. Il luogo dal quale è partito tutto. (...)I vini sono lodevoli. Segnalo questo Canaiolo in purezza che è prodotto in appena duemilacinquecento bottiglie. Ho degustato, L'Imbrunire, questa l'etichetta, nella versione 2008.
Grande sorpresa per questo vino che non fa lieviti e matura in vasche di cemento e va in bottiglia tra marzo e aprile, successivi alla vendemmia. Note piacevolissime di torbato da whiskey e liquirizia, lasciano un palato assolutamente fresco. Certo sono davanti ai vini di un uomo che era nel team di Angelo Gaja, e li è rimasto per circa quindici anni, allorché si trattò di creare un vino-mito, quale resta il Barolo Sperss. Dai Sorì di Langa, questo autentico e genuino, creatore di vini, di strada ne ha percorsa. Quando ho assaggiato il suo Sangiovese in purezza, etichetta Rosae Mnemosis, anteprima 2008, Silvia non ha evitato l'emozione: "Il mio vino". Un Chianti Docg di grande morbidezza, allevato prima in terreni che possiedono sabbiosità pleoceniche, poi a raccolta avvenuta, in vasche di cemento, niente legno. Colore leggermente mattonato, bella sapidità. L'orgoglio di questa azienda".

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