I volley-dopolavoristi (allenatore compreso) di Cantù conquistano la A2

Creato il 12 giugno 2011 da Mariellacaruso

C’è un posto in Italia dove volley e basket non si guardano in cagnesco. Sarà perché il basket è un’istituzione (vedasi finale scudetto in corso) e il volley, fin qui, non era mai andato oltre la Serie B mantenendo un profilo dopolavoristico. Siamo a Cantù, provincia di Como, dove i fasti della palla a spicchi raccontano di scudetti e coppe europee ed è difficile che un giovane geneticamente dotato dell’altezza giusta decida di non provare a infilare la palla in un canestro.
Non per questo, però, la pallavolo canturina non è cresciuta. Lo ha fatto in (relativo) silenzio, coltivando la sua nicchia di atleti-dopolavoristi e di tifosi che l’hanno seguita con affetto sin dal 1982 quando un gruppo di giovani canturini fondò la Libertas Cantù Brianza che, qualche settimana fa, dopo dodici ininterrotti campionati di serie B1 e quattro play-off promozione giocati, ha centrato con 22 vittorie e appena quattro sconfitte in campionato l’agognata promozione in serie A2 con il record del pubblico più numeroso della serie B.
Una promozione storica che sposterà soltanto di qualche centimetro il modo di interpretare la pallavolo del presidente della Cra Cantù, Ambrogio Molteni, che facendosene un baffo del professionismo di fatto delle due maggiori serie del volley nazionale, continuerà imperterrito lungo la sua strada confermando quasi in toto gli artefici del salto di categoria a partire da Massimo Della Rosa, l’allenatore-avvocato.
«Max ha sciolto la ‘riserva’ soltanto pochi giorni fa – spiega Molteniperché doveva capire se poteva far convivere la sua attività professionale con gli allenamenti». L’escamotage trovata è che gli allenamenti mattutini, per chi tra gli atleti potrà essere presente, saranno seguiti dal vice allenatore e il tecnico, tolte giacca e cravatta e indossata la tuta, guiderà il gruppo dal tardo pomeriggio in poi.
Del resto anche tra i riconfermati la vita reale va oltre ginocchiere e reti da volley: il regista Umberto Gerosa è un tipografo; Il centrale Diego Frigo è stato da poco assunto a tempo indeterminato come commesso a Mendrisio mentre il compagno di ruolo Lorenzo Panighini è un operaio; Davide Sala, opposto sul campo, si è appena laureato in economia, indirizzo internazionale. Non resterà Jacopo Mozzana che dovrà abdicare in quanto revisore dei conti per un’importante società di gestione. Ma il palazzetto Parini, che spiega Molteni «sarà portato a 1000 posti con l’aiuto di Comune e Pallavolo Cantù che lì fa giocare la C1», è pronto ad accogliere i nuovi eroi, pallavolisti a tempo pieno che rispondono ai nomi di De Sousa Sequeira, portoghese ex Piacenza e Gela, e Jari Tuominen, finlandese ex Monza.
(Pezzo pubblicato su 'Il Giorno' del 12 giugno 2011)

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