La seconda segnalazione, invece, è relativa proprio all’utilizzo improprio se non addirittura illegittimo dei volontari della Protezione Civile come supporto alla Polizia Municipale durante le feste religiose e civili e durante le manifestazioni che si svolgono a San Giorgio. (non ultima, in ordine di tempo, è stata la processione del Corpus Domini svoltasi il 22 giugno scorso, alla quale si riferiscono le foto pubblicate)
E cosa c’è di male direte voi? E’ giusto dare un contributo a chi dà una mano alla viabilità durante le processioni, le gare podistiche e le feste varie.Certo, in prima battuta sembrerebbe giusto, ma ci sono diverse cose interessanti da sottolineare e su cui riflettere.La prima: il Dipartimento di Protezione civile ha più volte affermato con diverse circolari (DPC/DIP/0007218 del 7 febbraio 2006; DPC/DIP/0008137 del 7 febbraio 2007; DPC/VRE/0016525 del 11 marzo 2008) il principio che l’azione del volontariato di protezione civile debba trovare il suo presupposto e la sua ragion d’essere, ma anche il suo limite, nelle finalità chiaramente espresse dalla legge e cioè nello svolgimento di attività “volte alla previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio, al soccorso delle popolazioni sinistrate ed ogni altra attività necessaria edindifferibile diretta a superare l'emergenza connessa ad eventi naturali, catastrofi,o cmq eventi non fronteggiabili in maniera ordinaria.”(art. 3 comma 1 Legge 225/92 – art. 2 commi 1, 2, 3 Legge 225/92).Inoltre, in una circolare del Dipartimento della Protezione Civile datata marzo 2009 a firma Guido Bertolaso (DPC/CG/0018461 del 10/03/2009), relativa alle organizzazioni di volontariato nelle attività di protezione civile, si precisa che le suindicate finalità costituiscono il già ampio orizzonte operativo nel quale può svilupparsi l’attività delle organizzazioni di volontariato di protezione civile nonché il limite oltre il quale non è consentito spingersi a meno di contraddire l’essenza del volontariato di protezione civile. E si sottolinea altresì che la materia di protezione civile è chiaramente distinta e non sovrapponibile rispetto a quella dell'ordine pubblico e sicurezza (art. 117 Costituzione Italiana commi 2 e 3)"Ne consegue che l’espletamento di attività quali regolazione del traffico a seguito di incidenti stradali, scorta a cortei o processioni, servizi d’ordine durante manifestazioni sportive o culturali non sono da considerare tra le ipotesi di collaborazione che il volontariato è chiamato ad assicurare nei servizi di Protezione Civile, salvo i casi in cui queste attività rientrino in una più generale gestione di emergenze.
Inoltre, il Dipartimento della Protezione Civile nazionale ha prescritto che lo svolgimento di attività diverse da quelle così previste per legge comporta la radiazione dell'iscrizione dai registri o albi di Protezione Civile (come previsto dalla già citata circolare DPC/CG/0018461 del 10/03/09) e, ancora peggio, in taluni casi la denuncia per violazione degli art. 316-bis c.p. (usurpazione e danno erariale) e/o art. 498 c.p.(Usurpazione di titolo) [come evidenziato dalle circolari prot. DPC/CG/008137 del 09/02/2007 e prot. DPC/CG/0016525 del 11/03/2008].
Sempre la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione civile - con nota n° 5300 del 13/11/12ha emanato una Direttiva concernente “Indirizzi operativi volti ad assicurare l’unitaria partecipazione delle organizzazioni di volontariato all’attività di protezione civile” nel cui paragrafo 2.3.1, si tratta di EVENTI A RILEVANTE IMPATTO LOCALE dove si chiarisce che:“ .. omissis … la realizzazione di eventi che seppure circoscritti al territorio di un solo comune, o di sue parti, possono comportare grave rischio per la pubblica e privata incolumità in ragione dell’eccezionale afflusso di persone ovvero della scarsità o insufficienza delle vie di fuga possono richiedere l’attivazione, a livello comunale, del piano di protezione civile, con l’attivazione di tutte o parte delle funzioni di supporto in esso previste e l’istituzione temporanea del Centro Operativo Comunale (C.O.C.). In tali circostanze è consentito l’impiego delle organizzazioni di volontariato di protezione civile, che potranno essere chiamate a svolgere i compiti ad esse affidati nella summenzionata pianificazione comunale, ovvero altre attività specifiche a supporto dell’ordinaria gestione del’evento, su richiesta dell’Amministrazione Comunale … omissis … L’attivazione del piano comunale di protezione civile e l’istituzione del C.O.C. costituiscono il presupposto essenziale in basa al quale l’Amministrazione Comunale può disporre l’attivazione delle organizzazioni iscritte nell’elenco territoriale ed afferenti al proprio comune nonché,ove necessario, avanzare richiesta nell’ambito regionale per l’autorizzazione di altre organizzazioni provenienti dall’ambito regionale … omissis …”Quindi, in caso di eventi locali, sarà possibile l’intervento dei volontari di Protezione Civile solo se si ipotizzi un “eccezionale afflusso di persone” e se si profili una “scarsità o insufficienza delle vie di fuga” e a patto che sia attivato il piano di comunale di protezione civile e sia istituito, anche temporaneamente, il C.O.C.(Centro Operativo Comunale).
Appare evidente, quindi, che i volontari di Protezione Civile. non possono essere chiamati a supporto - con qualsiasi funzione si voglia - se non ricorrono le condizioni sopra riportate, pena rischiare di trovarsi fuori dell’area di tutela dovuta ai volontari dovesse accadere qualcosa di spiacevole in cui restano coinvolti.Quindi, per esemplificare, niente scorte viabilistiche ai funerali, alla processione del santo Patrono, alla feste dello Sport, alla Notte Bianca, e quant’altro.Appare evidente, inoltre, che la non rara evenienza in cui un amministratore locale provveda, con atto proprio, ad assegnare compiti di viabilità ai volontari di P.C. si configura come provvedimento privo di qualsiasi fondamento giuridico, non rinvenendosi, nelle norme vigenti, alcuna possibilità di assegnare ai volontari di P.C. questi compiti.
Ma allora, se queste attività non si possono svolgere nell’esercizio dell’opera di volontariato di protezione civile, come mai tali attività vengono svolte dai volontari sangiorgesi e soprattutto come mai, nonostante una gran parte delle attività svolte siano contra legem, all’associazione di Volontariato di Protezione Civile di San Giorgio vengono erogati contributi che vanno a incidere sul bilancio comunale?
E qui entra in campo un’ulteriore importante considerazione: può considerarsi ammissibile, in materia di conflitto di interessi, il fatto che esista una relazione istituzionale caratterizzata dalla erogazione di contributi economici tra l’Assessore Giovanni Colucciello, delegato alla Protezione Civile, e suo fratello Marco, Presidente dell’Associazione di volontariato di Protezione Civile che riceve i contributi dal Comune?
Siamo, come spesso accade a San Giorgio del Sannio, di fronte ad una situazione a dir poco imbarazzante, che si regge sul mancato rispetto della legge da un lato e sull’inopportunità politica, se non addirittura su un potenziale conflitto di interessi familiare dall’altro.Per quanto tempo ancora i cittadini di San Giorgio dovranno ancora subire questa malamministrazione e mala gestione del ruolo istituzionale ricoperto e delle casse comunali?
Il MeetUp Amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sannio, in collaborazione con tanti cittadini che si stanno risvegliando dal pluriennale torpore sangiorgese, continuano e continueranno a tenere il fiato sul collo delle istituzioni anche sulle piccole cose perché è dal combattere le piccole illegalità che si inizia il cammino del cambiamento individuale e di comunità.Per questo motivo, gli attivisti hanno inviato un’opportuna segnalazione, oltre che al Sindaco e al Capo della Polizia Municipale, anche al Prefetto di Benevento e al Dipartimento di Protezione Civile Regionale e Nazionale.