Una giovanissima Marie
Due in particolare però sono le relazioni che l'hanno fatta passare alla storia. La prima è quella che instaura con Agénor de Gramont, figlio del IX Duca di Gramont, appena tornato dall'esilio a Londra dovuto allo scoppio della seconda rivoluzione francese. Completamente rapito dal fascino di Marie, ossessionato dalla costante presenza di lei al proprio fianco, viene allontanato bruscamente dall'amante per mano della famiglia, preoccupata per la sua reputazione sociale e le condizioni economiche in cui poteva essere trascinato. Viene così rimandato a Parigi, e Marie perde uno degli uomini più importanti della sua vita, colui che l'aveva maggiormente resa nota all'alta società, portandola con sé in ogni circostanza mondana.
Perché questa storia è importante per la storia? Perché sulla relazione di Marie con Agénor sono basate due grandissime opere dell'Ottocento: "La Signora delle Camelie" ( Marie presta l'identità a Marguerite Gautier ) e "La Traviata" di Giuseppe Verdi, nella quale Marie viene rappresentata come Violetta Valéry. La seconda è quella, seppur breve, che mantenne con Alexandre Dumas figlio, autore proprio dell'opera "La Signora delle Camelie" nella quale Armando Duval viene identificato come Agénor de Gramont. Nel personaggio e nella trama del romanzo convergono tuttavia non solo gli eventi legati all'amore di Gramont per Marie, ma anche i ricordi di Dumas stesso. Lo comprendiamo perché nella realtà Dumas "tronca la relazione con Marie con una lettera in cui prende le distanze, più che da lei, dal dolore che una vicenda così coinvolgente non
Greta Garbo è Marguerite, e Robert Taylor è Gramont
poteva non provocare" ( Citazione da Wikipedia), e nel romanzo Duval e Marguerite saranno separati da una lettera, a causa del dolore che il loro amore avrebbe provocato alla famiglia di lui.Come la signora delle camelie, anche Marie morirà da sola e malata di tisi, giovanissima. Aveva solo ventitré anni, ed al suo funerale ( come a quello di Marguerite ) ci saranno solo due uomini: il conte Von Stakelberg, uno dei suoi amanti, ed il marito, il Conte de Perrégaux dal quale si era separata pochissimo tempo prima. “Qualcuno potrebbe credere che Marie fosse Giovanna d’Arco, qualcun altro un’eroina nazionale, così profonda era la tristezza generale”, scrisse Charles Dickens dopo essersi trovato tra la folla che partecipò all’asta dei ricchi e prestigiosi beni appartenuti a Marie, venduti per risarcire i numerosi creditori che quasi ogni appartenente al mondo aristocratico allora si lasciava dietro insoddisfatti. Eccovi la vera storia di Marguerite Gautier, senza commenti o ulteriori aggiunte personali da parte mia. Questo, come i post che seguiranno, non è concepito per esaltare o deprecare la condotta di queste donne ( l'abbiamo già detto, ma certe cose è bene ripeterle di tanto in tanto ) bensì dar loro la possibilità di non rimanere nel dimenticatoio della storia; non sarebbe giusto, perché vi hanno contribuito attivamente, anche se
Con affetto, Irene