I want to be part of it, New York, New York

Questo è il souvenir che più mi sono pentita di non aver preso. Ma in realtà la statua della libertà l'abbiamo vista solo dal battello perchè era chiusa, tornerò e lo comprerò questo souvenir incredibilmente kitsch. Tralasciate lo sguardo e l'espressione assente ero reduce da più di un'ora passata in cima all'Empire State Building (il posto più ventoso di Ny a quanto pare...) a cercare di fare una foto decente dello splendore che avevo davanti.(Apprezzate il mio coraggio nel pubblicarla.) Si, perchè io una vista così non l'avevo mai vista. Un sogno. Sali e quasi il respiro ti si blocca per un secondo a trovarti davanti tutta New York che si illumina piano piano baciata dalle luce del tramonto. Un ricordo impossibile da dimenticare. Perchè io non so bene che cos'ha questa città, ma ti rimane dentro. Ti rimane dentro la sua vita, il suo ritmo, il caos e la calma di Central Park alle otto di sera, quando joggers e dog walkers si godono le ultime ore del giorno. Ny è un pochetto magia. Come tutti quegli edifici siano sorti in isola chiamata Manhattan e come sia diventata l'ombelico del mondo è un pò magia. Non riesco a non pensare che dovremmo imparare dagli americani, che qualcosina ne capiscono su come valorizzarsi, promuoversi e creare posti come questo. Che poi gli americani siamo anche un pò noi italiani come tanti altri. Conferma del fatto che unire diverse culture è un'idea niente male. Ogni tanto mi ritrovo a sognare la città che non dorme mai, mentre sfoglio le pagine di un editoriale qualsiasi sulle riviste (tanto ce n'è sempre qualcuno scattato per le sue vie....), mentre guardo uno dei miei film o telefilm preferiti o semplicemente quando mi viene alla mente. E' davvero una grande città. Non sto qui ad idealizzarla, perchè si sa, ognuno ha i suoi difetti e anche lei ce l'ha. Ma me l'immagino ora in primavera, con i tavoli fuori dai locali, i giardini in fiore, studenti che si ritrovano a mangiare nei baracchini di Bryant Park, camminare tra le vie del Village guardando le vetrine dell'ultimo negozio alla moda, il cinema all'aperto a Central Park, gustarsi un cupcake camminando lungo la HighLine e tornare a casa in bici attraversando il Brooklyn Bridge. Si, sono brava ad immaginare e lasciarmi trasportare. Oggi mi andava di farvi vedere qualche ultima foto di quello che probabilmente è stato il più bel viaggio finora fatto e scrivere un pochetto di lei. Lei che spero di rivedere, magari in una veste primaverile e so già che non (ri)deluderà.