
Una lacrima di cera
dal cielo vespertino
tra frutteti in fiore
e ventagli di palme.
Con occhi stupefatti
la osservo seccarsi
sulla pelle tirata
del dorso della mano.
E penso alla Madre
oltre la ionosfera
per l’assenza piangere
della nostra preghiera.
(Io che non conosco più
Il senso del mio tempo
Bramo ogni dolcezza
Perseguo ogni fine)
* “Mano” in ebraico