Questa notizia e' affascinante, premesso che:
1) il tutto va preso cum grano salis. Le informazioni finora emerse sono limitate e di seconda mano, dato che il progetto e' stato discusso sulla rivista della Alcor, a quanto pare, ma l'articolo non e' ancora disponibile online. Ne ho solo sentito parlare su LongeCity.
2) penso di andare sul sicuro supponendo che la proposta di Merkle, almeno per il prossimo futuro, sia destinata a restare nell'ambito delle speculazioni teoriche.
Al dunque: pare che Ralph Merkle (da anni coinvolto con la crionica e specificamente con la Alcor) abbia proposto la costruzione di un "Really Big Dewar". Un "dewar" e' il contenitore per l'azoto liquido utilizzato per la criopreservazione dalle organizzazioni crioniche e Merkle ne vorrebbe uno "davvero grosso". Quanto grosso? Delle dimensioni di "un piccolo grattacielo" e in buona parte sotterraneo, in modo di offrire maggiore efficienza termica, rispetto ai (relativamente) piccoli dewar oggi utilizzati. Esso potrebbe ospitare fino a 5 milioni e mezzo (!!!) di pazienti neuropreservati e costerebbe meno di un dollaro all'anno per paziente, una volta riempito, rispetto ai 110 dollari attuali. Le conseguenti economie di scala permetterebbero la conservazione "perpetua" per un totale di 200 dollari. Quanto costerebbe l'intero processo? La persona che ne ha parlato su LongeCity menziona la cifra di 4.000 dollari, ma non e' chiaro se la stima sia sua o di Merkle. Un crollo dei costi simile cambierebbe tutto: porterebbe il costo di una criopreservazione ai livelli dei costi di un normale funerale, facendo della crionica un'alternativa non piu' ignorabile. A meno che quella dei costi non sia altro che una facile scusa dietro la quale si nascondono profonde, magari subconsce, motivazioni mortaliste...
Ad ogni modo, la proposta e' interessante, ma non e' la prima volta che sento parlare di grandiosi progetti crionici che poi restano nel cassetto a tempo indeterminato - sto pensando a questo progetto di cui ho parlato dieci (!?!?) anni fa. Ad ogni modo, aspettiamo l'arrivo online della rivista della Alcor prima di esprimere un giudizio definitivo...