Apple ha lanciato a fine gennaio una nuova applicazione, iBooks Author, per la produzione di libri digitali interattivi, rivolta soprattutto agli autori di manuali scolastici. Sembra una delle tante notizie dal mondo digitale che riempiono le riviste specializzate. Ma a ben guardare l’iniziativa, analizzando le caratteristiche del nuovo ambiente e mettendo in relazione questa notizia con quelle che riguardano l’editoria scolastica, anche quella italiana c’è da riflettere con attenzione.
Partiamo dall’idea che guida l’iniziativa della Apple che si articola in tre passaggi:
- supportare gli autori e gli editori di manuali scolastici con un ambiente, IBooks Author, di facile uso ma capace di produrre oggetti complessi, gli iBooks (Interactive Books);
- rendere gli IBooks leggibili sull‘Ipad oltre che sui computer Mac;
- rendere possibile la distribuzione dei libri scolastici realizzati con IBooks Author attraverso iTunes U, la piattaforma attualmente utilizzata per lo scambio di materiali di studio tra docenti e studenti delle università e che si appresta a diventare uno spazio in cui gli autori autonomi e gli editori potranno veicolare contenuti gratuiti e a pagamento nella forma degli iBooks.
C’è ancora molto da capire sull’iniziativa ma si può facilmente immaginare che si sta aprendo una nuova fase anche per l’editoria digitale che vedrà emergere nuovi autori, nuove tipologie di libri per la scuola, nuove forme di lettura e di interazione didattica con i contenuti, diverse forme di editoria scolastica e di distribuzione commerciale.
Analizzeremo prossimamente nel dettaglio i diversi aspetti dell’iniziativa per cercare di capire cosa si potrà immaginare anche nell’ambito dei libri digitali per l’insegnamento della storia