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Icelandic Tale#27 - Luce d'Estate (Ed è subito notte)

Creato il 08 novembre 2013 da Mapo
Esistono libri grandi, imponenti romanzi, racconti ipertrofici di vicende epiche e indimenticabili, Eroi maiuscoli che combattono battaglie in grado di segnare la storia, amori vissuti allo spasmo nella tensione delle pagine che si susseguono veloci, a centinaia. Se te li appoggi sul petto, una sera in cui ti addormenti sul divano, ne senti il peso, da pensare a un infarto.Poi esistono libri piccoli, fatti di storie minuscole e dozzinali, popolati di comparse che potrebbero essere i nostri vicini di casa, di situazioni che ci ricordano quelle che ci si appiccicano addosso tutti i giorni, anche se diversi paralleli più a sud. A volte passano inosservati, ma talora colpiscono, e, se colpiscono, colpiscono a fondo, come una stilettata.Islanda è anche rispecchiarsi, mesi dopo, nelle storie di persone che arrivano direttamente dalla fantasia, inciampando nei fiori secchi raccolti sul bordo di un vulcano nel centro del nulla.
Icelandic Tale#27 - Luce d'Estate (Ed è subito notte)
"Questo posto alla fine del mondo sarebbe a malapena abitabile se l'inverno non fosse così lungo e il cielo così nero. Nelle sere invernali l'Astronomo vaga per il paese con gli occhi rivolti al cielo, a volte con un buon telescopio a mano, e se non è fuori se ne sta sotto il grande telescopio che risucchia la distanza sopra il paese, o sui libri, alcuni in quella lingua antica, il latino, o scruta sullo schermo del computer e pensa parecchio.I capelli ingrigiscono, è molto intelligente, sa tante cose dell'universo che noi non capiamo nemmeno. C'è chi gli ha chiesto se ha visto manifestarsi Dio, ma l'Astronomo non parla di Dio, forse è più che sufficiente avere il cielo e il latino, le stelle non ti abbandonano mai mentre certo non si può dire altrettanto di Dio. Le stelle sono sempre vicine, anche se siamo legati alla quotidianità e ci resta difficile associare stelle e vicinanza.Reykjavik è molto lontana, Sidney è lontanissima, ma non è che a un tiro di schioppo in confronto a Marte, la stella più vicina, che dista 230 milioni di km, l'Astronomo impiegherebbe parecchio a raggiungerla con la sua vecchia Mazda che fa i 116 sulle lunghe salite. Ma ovviamente tutto è il contrario di tutto, certe parole hanno così tante facce da far girare la testa, la persona con cui vivi per esempio può essere molto più lontana del pianeta Marte, né una navicella spaziale né un telescopio riuscirebbero a coprire la distanza. Ma nessuno vive di solo cielo"Jon Kalman StefanssonLuce d'estate, ed è subito nottePag. 31

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