Ebbene, se di giorno dobbiamo stare attenti al solleone, di notte dovremmo pensare a dormire di più, sempre che si voglia allontanare il rischio di ictus.
Una recente ricerca condotta dalla Dott.ssa Megan Ruiter, ipotizza infatti una correlazione tra l’ictus e l’abitudine a dormire meno di 6 ore a notte.
La Dott.ssa Megan Ruiter, che ha presentato il suo studio alla conferenza annuale dell’American Association of Sleep Medicine presso l’Università dell’Alabama, insieme ai suoi collaboratori ha monitorato per tre anni il sonno di un gruppo di persone di età compresa tra i 45 e 70 anni.
Dalla ricerca emerge che chi ha dormito meno di 6 ore a notte è più esposto al rischio di ictus, anche in relazione all’età, ai valori della pressione e al peso.
Lo studio sul legame tra ictus e ore di sonno è tutto da dimostrare, quel che è certo che dormire bene e almeno 8 ore a notte è un toccasana per affrontare al massimo tutti gli impegni quotidiani, inclusi i bagni di sole.
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