Ictus ischemicho a Cassano

Creato il 01 novembre 2011 da Sportnutrizione

Antonio Cassano 29 anni è stato vittima di un lieve ictus ischemico. Questo il motivo del malore che ha colpito il giocatore barese sabato sera al ritorno dalla trasferta di Roma.

L’ictus ischemico è una tipologia di infarto dovuta al blocco del flusso sanguigno per un’occlusione, che può essere anche transitoria, di un vaso arterioso che porta il sangue al cervello.

Cassano è ricoverato da domenica mattina nel reparto di Neurologia del Policlinico di Milano e molto probabilmente ci resterà per altre 48 ore. Le condizioni del giocatore risultano comunque in netto miglioramento, grazie anche alle terapie immediente applicate. Sembra che la carriera, ma sopratttutto la vita di Cassano siano fuori pericolo.

 Ieri sera ci ha pensato l’Ansa a diffondere una prima diagnosi su Cassano: si tratta di ictus ischemico. L’ospedale ha però subito precisato: «Non abbiamo diffuso nessun bollettino e non sono previsti aggiornamenti nelle prossime ore». È seguito poi un comunicato della società Milan: «nessuna delle notizie in circolazione con ipotetiche diagnosi sullo stato di salute di Antonio Cassano non sono da considerarsi verificate, poiché non provenienti da fonti mediche accertate”. Si attenderanno quindi le comunicazioni della società AC Milan o quelle dei medici del policlinico di Milano che hanno in cura il calciatore.

La buona notizia è che Cassano ha accettato di vedere la famiglia, segno dell’evidente buono stato di salute. La moglie Carolina Marcialis e la Madre, Giovanna Perrelli, sono giunte al policlinico visibilmente preoccupate e non hanno rilasciato dichiarazioni.

Messaggi di pronta guarigione sono arrivati presto da tutto il mondo sportivo e come ormai di consuetudine, molti hanno usato i social network per stare vicini a Cassano.

Adesso ci si interroga sul proseguimento della carriera di Cassano, Sarà in grado di tornare a giocare? Nessuno ancora può dirlo, ma noi tifosi dello sport speriamo possa tornare ad altissimi livelli.

FORZA CASSANO!

BREVE CENNI SU ICTUS ISCHEMICO:

Ictus Ischemici o infarti cerebrali: (più comuni) sono causati da trombi (coaguli di sangue) o emboli che ostruiscono il passaggio del sangue impedendo all’ossigeno di raggiungere il cervello.

Ictus ischemico, le cause:

In circa il 30% dei casi il fattore responsabile e’ la aterosclerosi dei grossi vasi che portano il sangue al cervello. Questi ultimi tendono ad ostruirsi a causa dei depositi di colesterolo e calcio.

Nel 20-25% dei casi il fattore responsabile e’ una fonte embolica situata nel cuore. In pratica il cuore può formare dei coaguli, che sono successivamente inviati in circolo come emboli e arrivando al cervello provocano l’ictus ischemico.

Nel 20% dei casi e’ una patologia dei piccoli vasi, l’ ateriosclerosi, questa è anche influenzata da soggetti con ipertensione e diabete.

Nel 5% dei casi sono in gioco cause molto rare, quali disturbi di coagulazione o di attività piastrinica o infiammazioni delle arterie (arteriti);

Infine nel 20-25% dei casi il fattore responsabile resta ancora ignoto (ictus di natura indeterminata), perche’ non e’ possibile individuare alcun fattore causale, o ne sono presenti piu’ d’ uno, o la valutazione risulta di necessita’ incompleta ( p.es. morti improvvise).

Alcuni dati:

E’ utilie ricordare che l’ictus in Italia è la terza (la seconda, stando ad alcune stime) causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, causando il 10%-12% di tutti i decessi per anno, e rappresenta la principale causa d’invalidità.

L’ictus colpisce in prevalenza persone con età che oscillano tra i 65 e 84 anni. L’ictus ischemico rappresenta la forma più frequente di ictus(80% circa). L’ictus ischemico, rispetto ad altre forme di ictus, colpisce soggetti con età media superiore a 70 anni, più spesso uomini che donne.

Nel nostro Paese il numero di soggetti che hanno avuto un ictus (dati sulla popolazione del 2001) e sono sopravvissuti, con esiti più o meno invalidanti, è pari a circa 913·000.

Si calcola che l’evoluzione demografica, caratterizzata da un sensibile invecchiamento, porterà in Italia, se l’incidenza dovesse rimanere costante, ad un aumento dei casi di ictus nel prossimo futuro.


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