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Identificativi sui caschi, il Coisp:

Creato il 12 marzo 2015 da Yellowflate @yellowflate

Identificativi sui caschi, il Coisp: "Abominio concettuale, invece che sostenere chi fa sicurezza si cerca ogni modo per neutralizzarne il lavoro. Bene, non troveranno più nessuno che faccia ordine pubblico. Attendiamo Alfano al varco"!

"Ancora di questa scemenza degli identificativi sui caschi stiamo a discutere? Ancora a cercare un modo per neutralizzare l'operato delle Forze dell'Ordine? Ma si può sapere perché diavolo insistono a mandarci a fare ordine pubblico se la gente non ci vuole, se hanno paura di noi, se si può fare a meno dei servizi di ordine pubblico? Solo per poter poi scatenarsi nello sport nazionale della caccia allo sbirro da mandare al manicomio? E magari anche con un numeretto che lo indichi a tutti come quello con cui prendersela, e perché no, magari anche con un piccolo neon sul petto con su scritto indirizzo e numero di telefono! E no, adesso basta. Vabbè che siamo 'cretini', ma a tutto c'è un limite! Si continui pure così, a infierire sugli Appartenenti alle Forze dell'Ordine... presto non ci sarà più nessuno disposto a fare ordine pubblico, solo per poi farsi dare in pasto a ignobili professionisti della violenza che potranno bersagliare i colleghi più e peggio di quanto già non fanno".

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, a proposito dell'arrivo nell'aula del Senato del disegno di legge con cui, fra l'altro, si vorrebbe introdurre in Italia numeri identificativi per le Forze dell'ordine.

"Che abominio concettuale - si infuria Maccari -! Invece di preoccuparsi di trovare metodi nuovi per identificare i manifestanti cui ad ogni singola occasione si mescolano violenti e criminali, invece che cercare un modo per impedire che in tanti arrivino in strada ed in piazza con viso travisato e con strumenti per farci del male, e non poco, la Politica perde il sonno per trovare nuovi e più efficaci metodi per mettere a repentaglio l'incolumità fisica, mentale, economica e familiare dei Poliziotti. Che meschinità! Che vergogna! Ci sono persone che davvero non meritano il sacrificio di tanti colleghi che si fanno ammazzare di botte per fare il proprio dovere".

"Il Ministro Alfano - conclude Maccari - ha detto e ripetuto più volte che questa corbelleria dell'identificazione dei singoli Poliziotti non troverà spazio, perché comprometterebbe la sicurezza degli Operatori, esponendoli a continue ed assurde ritorsioni. La cosa è assolutamente vera e fondata, tanto che nei pochissimi (UNO!) Paesi dove si vedono i numeri sui caschi, essi identificano una Squadra di appartenenza, e non certo la persona che porta la divisa e che in certi momenti alcuni vorrebbero fare a fette! Adesso lo attendiamo al varco: a lui il compito di difendere migliaia e migliaia di Servitori di uno Stato che sta mostrando il peggio di sé, proponendo di depenalizzare i reati contro di noi ed intanto spianando la strada alle più balorde strumentalizzazioni del nostro lavoro da parte di chi vorrà con noi vendicarsi, arricchirsi, divertirsi a torturarci.... Ci manca solo che mettano in mano ai manifestanti che amano scendere in strada col passamontagna una pistola carica ed il lavoro sarà completo!". Con gentile richiesta di pubblicazione e diffusione

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Identificativi sui caschi, il Coisp:

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