Magazine Cultura

Idiota

Da Carlo Deffenu
IDIOTA
In ristorante stiamo lavorando per aprire la terrazza. Un'impresa edile si sta occupando dei lavori.Tutte le mattine, come arrivavo in ristorante, trovavo un muratore di mezz'età e il suo aiuto, un ragazzo di 29 anni, intenti a demolire un muro per costruire dei muretti nuovi per la sala all'aperto. Io lavoravo e il ragazzo, ogni tanto, scendeva giù per chiedermi il permesso di riempire un secchio d'acqua, presumo per preparare il cemento, e altre volte mi chiedeva la gentilezza di riempire una bottiglia di plastica di acqua fresca per lenire il calore del sole che batteva sul tetto.Piano piano abbiamo parlato un po' e ho scoperto un ragazzo timido, molto rispettoso ed educato, nonostante il look forte... con i capelli rasati come va di moda adesso, con una piccola cresta in punta, e i tatuaggi sulle braccia. Mi sorrideva sempre e io lo salutavo tutte le mattine con molta cordialità.Solo dopo qualche giorno mi sono reso conto perché mi sembrava quasi sorpreso dalla mia gentilezza.Una mattina, infatti, arriva un altro muratore con un camioncino per scaricare mattoni e sacchi di cemento e il ragazzo è sceso subito dal tetto per aiutarlo nell'operazione. Mentre uscivo dalla sala per entrare in magazzino ho assistito a una scena terribile: l'uomo sul camioncino si rivolgeva al ragazzo chiamandolo "idiota"."Idiota... prendi questo... ma ti muovi idiota... non sai fare nulla idiota..."Per un attimo ho incrociato lo sguardo del ragazzo... e lui non è riuscito a reggere l'espressione sorpresa e indignata del mio viso... e prontamente ha abbassato il suo di sguardo... vergognandosi per quell'umiliazione che poteva sopportare solo lontano da sguardi indiscreti.
Ho dovuto frenare la lingua per non dire quello che pensavo al cafone sul camioncino.L'ho fatto solo per non rendere ancora più pesante la situazione al giovane muratore.Sono rientrato in ristorante e ho ripreso il mio lavoro.
Dopo quell'incidente spiacevole il ragazzo mi guardava con un po' di imbarazzo... io allora gli ho offerto un caffè e gli ho chiesto qualcosa di lui.Ho scoperto che è fidanzato, che ama ballare e vorrebbe fare altro della sua vita.Ho sorriso e lui ha sorriso con i suoi denti un po' storti.
Mi dispiace non vederlo in questi giorni di convalescenza. Forse non lo rivedrò più perché quando rientrerò in servizio i lavori sul tetto saranno finiti. 
Essere gentili non costa niente e sul lavoro bisogna sempre rispettare tutti... indistintamente. Io lo so da sempre. Molti lo ignorano e usano il poco potere nelle loro mani per sottomettere chi sta sotto di loro.Trovo tutto questo volgare, osceno e deprecabile.

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