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Idioti – Lars von Trier

Creato il 15 maggio 2013 da Maxscorda @MaxScorda

15 maggio 2013 Lascia un commento

Gli Idioti
Gli italiani sono abituati ai parassiti sociali, quegli individui e sono migliaia, che dichiarando falsi handicap o bisogni di diversa gravita’ e natura, vivono alle spalle di chi lavora dignitosamente.
Nondimeno i parassiti producono indotto laddove parenti di vario grado godono a loro volta di privilegi, arricchiscono le amministrazioni che con la scusa del gesto civile, fanno pagare una rampa di scale quanto un palazzo di trenta piani, foraggiando loro, amici, cugini, tesserati di partito e andando poi alle elezioni dichiarando quanto sono buoni, cari e civili.
Loro, i santi assessori.
von Trier ci racconta una storia di, come possiamo definirli, parassiti si ma di quelli vecchi stampo, zecche con predilezione per la borghesia, quelli che dietro un presunto messaggio politico, non fanno un emerito nulla, razza di vermiciattoli che conosciamo molto bene, non fosse che in Danimarca fanno le cose alla grande e non si mascherano da falsi invalidi, rifugiati politici o no-global bensi’ da idioti, idioti nell’etimo.
Facile quindi sfondare le fragili barriere del politicamente corretto che permette e concede ai parassiti di fare qualunque cosa incuneandosi nel centro esatto del senso di colpa che qualcuno ci ha infilato a forza nel cervello.
Questi fregano bellamente il prossimo, oltretutto con gusto acido e velenoso. Loro e’ la fuga, perche’ di fuga vigliacca si tratta e per come la vedo io, tra fuggire e restare, il coraggio sta nel cambiare.
Film girato seguendo gli stilemi del manifesto Dogma 95, quindi con nessun intervento scenografico e pochissima postproduzione, ovviamente ben si presta a questa narrazione e all’idea che l’arte del regista debba essere nella costruzione del racconto finalizzato ai mezzi utilizzabili, un purismo tecnico da sposarsi al purismo lirico e tanto per capirci, se si dice orgia, l’orgia si gira per davvero.
In realta’ con il taglio documentaristico che prende la pellicola, si ottiene l’effetto certo non casuale, di immergere lo spettatore in una situazione nota, una specie di filmino di famiglia perduto e ritrovato o un documentario sulla vita vissuta di qualcuno.
Volutamente irritante, provoca reazioni rabbiose verso la propria arrendevolezza a situazioni che metterebbero chiunque nel sacco, chiunque ovviamente senza il coraggio di sfidare l’orrenda convivenza che di civile ha solo la parvenza. von Trier conosce bene la realta’ celata nelle comuni, in quell’essere alternativi che nasconde la codardia di vivere, il rifiuto facile di qualunque idea per la quale non si ha la misura di palle per combattere e non fa fatica a mostrarci una verita’ che schiaffeggia una parte e l’altra della barricata.
Alla fine comunque la domanda resta sospesa: chi sono gli idioti? I veri idioti beatamente inconsapevoli del loro stato, i finti idioti esseri senza dignita’ che farebbero bene rientrare nelle file degli uomini o il resto del mondo che tollera chi si prende gioco di loro?

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