E allora già vi immaginiamo ad acquistare decine e decine di bottiglie di acqua da conservare in frigo o a mantenere sempre aperti i rubinetti del vostro appartamento. Tralasciando una facile ironia, secondo la teoria di una scrittrice americana, Patricia Johnson, il piacere femminile non è condizionato solo da ormoni e feromoni, ma esisterebbe un legame molto più sottile che chiama in causa la condizione della disidratazione del nostro corpo.
Secondo lo studio condotto dalla Johnson, infatti, la libido è legata ai consumi di acqua effettuati nelle 12-24 ore antecedenti il possibile rapporto, il tempo necessario ai liquidi per raggiungere il livello intercellulare del nostro organismo. Se da una parte, quindi, il calo del desiderio sessuale è un segnale evidente che il corpo ha bisogno di reintegrare i propri liquidi, dall’altro, avere un’efficace idratazione risulta fondamentale per una sufficiente risposta sessuale perchè facilita la lubrificazione naturale e rende agevole la sperimentazione dell’amplesso. Questa tesi coinvolge, inoltre, numerosi aspetti secondari che interessano, ad esempio, la diminuzione della libido durante la bella stagione: una maggiore disidratazione dovuta all’eccessivo caldo o alla sudorazione, può contribuire alla secchezza intima e ad una mancanza di desiderio dovuta, appunto, ad uno squilibrio idrico. Al momento non esiste, comunque, un’evidenza scientifica della tesi condivisa dalla scrittrice americana. La quantità raccomandata di acqua utile per il nostro organismo è di circa 1,5 litri pari a 6 bicchieri al giorno, suggerisce la Johnson, e, al di là di conferme o meno su possibili condizionamenti nei rapporti di coppia, il nostro consiglio è quello di mantenere costamente idratato il nostro organismo.
- Ricerca di: Patricia Johnson
- Conclusione: Il piacere femminile puà essere condizionato dai livelli di idratazione dell’organismo