Cinquanta anni fa moriva l’immenso poeta, drammaturgo, critico letterario Thomas Stearns Eliot, statunitense naturalizzato inglese, precoce genio della poesia inglese, tanto che alcune sue poesie vengono pubblicate sul giornalino scolastico. Insignito del premio Nobel nel 1948 per il suo contributo alla poesia contemporanea. Antivittoriano, partecipa allo sviluppo del Modernismo, che rivoluziona tutte le arti, recuperando la poesia del ‘600. Grande studioso di Dante Alighieri, a cui dedica uno dei saggi più celebri.
Il “ correlativo oggettivo” è il dato più forte e significativo della sua poesia, che ha lasciato una grande eredità racconta da tutta la letteratura europea, in Italia da Pascoli, Gozzano, Sbarbaro, Montale che utilizzano e riadattano il vasto repertorio di immagini di derivazione eliotiana. Questo è il portato più rivoluzionario della corrente modernista che denunciano la crisi della cultura occidentale, la disintegrazione dell’artista alienato e solo di fronte all’avanzamento del progresso scientifico, il rifiuto del passato e la cesura rispetto alla tradizione. Le sue opere sono edite in Italia dalle grandi case editrici, specie la Bompiani e la Rizzoli.