Ieri, oggi e domani

Da Cuordicarciofo
E sta passando anche questo 20 giugno.
Nina non poteva scegliere giorno migliore per postare la vignetta. Tutto il calore che ho sentito qui e da lei mi ha scosso dalla nostalgia che mi prende in giornate come questa. Avevo anche pensato di non scrivere niente, ma in fondo avevo voglia di lasciare due righe per ricordare a me stessa che la si può prendere anche diversamente.
Ho scomodato un pezzo da 90 per il titolo, ma era quello che meglio esprimeva le mie riflessioni di oggi. Non vorrei scrivere qualcosa di triste. Non sono triste in effetti, ma quando si parla di qualcuno che non c'è più inevitabilmente la nostalgia trasporta tutto su un piano diverso.
Sono piena di pensieri e a corto di parole. E allora aspetto che l'ora sia tarda, quasi a farlo di nascosto...
Oggi avresti compiuto gli anni papà.


"Ieri" è l'anno scorso.  Un 20 giugno nero dentro e fuori, con l'acqua che veniva giù a catinelle, il primo senza che tu fossi lì fisicamente. "Oggi" è adesso, ora. La visita di sabato al cimitero. Di che dice "ciao gnonno". Il mio passato e il mio futuro. "Domani" non so cosa avverrà o dove sarò. Ma sicuramente sarà diverso, evoluto o involuto. In fondo è questo il bello del Domani.


E' incredibile come quando si perde una persona cara i rimpianti e i rimorsi che credi superbamente di avere evitato per tutta la tua vita ti cadano addosso come secchiate d'acqua.
Forse è la parte peggiore, quello che inevitabilmente ti fa dire "e se avessi fatto o detto" oppure "e se non fosse successo ora sarebbe stato..." Tutta questa zavorra che mi ha fatto rimanere infuriata per troppo tempo.
Oggi vorrei ricordarti con allegria. Che tanto non siamo a corto di anniversari in quest'estate... ci sarà tempo il mese prossimo. Che tanto per il dolore c'è sempre tempo.


Voglio ricordarti a tavola con il bicchiere di vinello che dici il solito "Bevo per dimenticare, chiedimi cosa" "Cosa?" "Non mi ricordo più!"
Oppure come mi hai preso in giro per anni con la spiegazione di via Trento/Trieste. "Papà perchè ci sono 2 frecce sotto il nome di quella via?" "Eh perchè è via Trento di là e via Trieste dall'altra parte"
Chiaro no, io ci ho creduto fino all'adolescenza più o meno...
O quando raccontavi di come avevi conosciuto la mamma "la via era stretta, io correvo giù per le scale, la sua porta era aperta... mi sono infilato dentro e la porta si è chiusa!" E lei si arrabbiava, sempre!
Voglio ricordare le domenica mattina in cortile, con la porta del garage aperta e tu dentro a ciappinare con la radio accesa.
Le gite in canoa nel canale... o in Po, perchè a noi i gorghi ci fanno un baffo... 
Tu che racconti della Sardegna. Non sei più riuscito a tornarci.
Avrei voluto che tu e Di vi foste almeno scambiati uno sguardo, ma è inutile continuare con questa cantilena.
Ti ho sentito che hai imprecato a mezza bocca eh. Basta, sto bene... Auguri...

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