Carissimi gentili scrittori: ieri mentre festeggiavo la festa della donna lavorando, cioè facendo un mercato molto grosso per ampiezza e numero abnorme di visitatori. Ho faticato molto e servivo gente a ritmo serrato senza avere la possibilità di andare al bagno. meno male c’era mio marito a darmi i lcmabio altrimenti me la sarei veramente fatta addosso!! E’stato un susseguirsi di persone dalle 08.30 del mattino sino alle 14.00 ora nella quale i clienti se ne sono andati a sbocconcellare un toast! Il mercato di ieri, del vintage e dell’usato, mi ha dato la possibilità di servire ed accontentare centinaia di persone, come di consueto da anni, incontrando e conoscendo parecchie tipologie di clientela. Ebbene, io Fabiana Schianchi non razzista e nè mai lo sarò!! zia felice di bimbi indiani adottati da mio cognato, amica di persone di altre nazionalità, ebbene, per la prima volta da quando faccio questi mercati del vintage mi sono incazzata “NERA”!. Mai come ieri ho dovuto faticare e tribolare tanto,ho avuto la tachicardia e le palpitazioni. Sì, mi sono arrabbiata molto e non è da me, poi mi viene naturale essere acida e scontrosa per la maleducazione che ieri, molto più le donne che i loro uomini, hanno espresso nei confronti di noi venditori! Le donne Italiane, in particolar modo le donne di Reggio Emilia, Parma e Modena, (e le donne del NORD alto diciamo) essendo piuttosto benestanti, ricche o arricchite perchè hanno sposato uomini ricchi hanno la puzza non solo sotto al naso e so come occorre trattarle. Però se si tratta di comprare un bell’oggetto, trattano sì come oramai è consuetudine un pochino, con garbo anche se tenacemente, poi se va bene il prezzo acquistano, diversamente e con “le pive nel sacco”, salutano e se ne vanno. Ieri le signore non Italiane mi hanno fatto veramente faticare e sudare le sette camicie per pochissimi euro, per vendere loro beni di prima necessità: lenzuola, tappeti, pentole, scarpe, stivali, pastelli, album da disegno, pho nasciugacapelli, stampanti, cellulari, abiti, zaini di scuola, astucci, biancheria anche firmata che era di mia figlia e quant’altro loro necessiti. Sappiamo che le loro usanze li portano a trattare sempre sul prezzo, ma sempre e dovunque? Se tu dici “costa due euro” loro dicono te ne dò uno. Se io dico allora mi puoi dare “Un euro” loro rispondono, ma no! Costa 0,50. Se io arrivo a dire va bene, te lo posso vendere a 0,50 loro ,ieri, hanno risposto beh va beh! se proprio insisti! Ma dovevo regalare tutto? Faccio già beneficenza in altri settori comprese zone del Perù, ci vuole dignità e rispetto anche per chi vende, per i 500 espositori che ieri si sono alzati (loro lo fanno tutte le sante domeniche dell’anno!) alle 5 del mattino quando potrebbe essere con la famiglia al mare, dato il sole che c’era ieri. O per l’appunto in un bar sul lago a prendersi un gelato! Lasciamo per un istante da parte le loro condizioni di vita, mare lorum, l’ebola, e altro, non parliamo di cose ovvie e scontate, ma la prepotenza, la sicurezza, la spavalderia, le offese e le bestemmie a noi venditori nella loro lingua ma traducibilissime! la risata all’italiana da presa per il culo, come di solito facevamo noi con loro, queste cose non le tollero. Ma da nessuno, neri, gialli, verdi, bianche e blu. Rispetto e dignità per chi lavora, io le cose che “regalo” loro, a mio tempo le comprai pagandole molto salate, sono in ottimo stato, lavate pulite e stirate(sono maniaca del pulito e dell’ordine!), non devono nemmeno fare la fatica di lavarle e spendere per detersivo e corrente elettrica per il ferro da stiro…ma brontolare ed insistere con una prepotenza da ostrogoti, quello no.Sanno benissimo il costo di certi utensili da cucina nuovi, conoscono tutto dalle marche ai prezzi ai modelli e tirano sempre sul prezzo, sino a sfinire il povero venditore che è lì per cercare anche di aiutare loro a spendere poco! Soprattutto perchè e concludo, ma a comportarsi così male sono ancora una volta le DONNE, nere o arancioni che siano. Altro che festa dell’otto marzo! per me ieri è stata la giornata della maleducazione femminile! Fabiana.