Ieri sera, al Circolo dei lettori, quella sono davvero io, con Luca Gallo, per presentare il suo Prossima fermata Trambusto.
Che emozione ieri sera. Non la so spiegare con precisione. A novembre vi raccontavo, qui, della presentazione del romanzo di Daria Bignardi con Massimo Gramellini, e del forte impatto che ha avuto il Circolo dei lettori sulla mia suggestionabile mente, ed eccomi lì seduta ieri sera, al posto di Gramellini: infatti è la prima cosa che ho detto: l'ultima volta che sono stata qui, su questa sedia c'era G r a m e l l i n i!
Che impressione. Speriamo che porti fortuna!
Ringrazio Luca Gallo per questa bella opportunità di riparlare per la novecentoventesima volta del suo libro (hehe, l'ho presentato, contavamo ieri, almeno cinque/sei volte in diverse occasioni: sì, lo so a memoria!).
E vi ricordo che, se invece avete piacere di chiacchierare con me, proprio sull'esperienza di Tazzina-di-caffè e il bookblogging, mercoledì 16 si inaugura Parola di blogger sempre al Circolo, come vi raccontavo due post fa, e potremo prenderci un aperitivo insieme. W gli #apeblog.
(Preannuncio che ci saranno presto anche altre occasioni per raccontarvi di blogwriting e libri e caffè in giro per l'Italia, ad esempio ad aprile sarò a Monza a un bel convegno dove avrò ben 30 minuti per parlarvi a ruota libera di tutto ciò, ma vi riaggiorno con le info in tempo utile, specie se siete di quelle parti!).
E insomma insomma. Che dire?
Ad esempio che oggi è un giorno importante per i fan di Murakami Haruki, e immagino anche per lui stesso e i suoi cari: perché è il suo sessantaquattresimo compleanno! Per un beatlesiano come lui poi è una data significativa - metto qui giù il video per chiarirne il motivo.
Allora succederà che parleremo un po' di lui oggi dalle 17.30 alle 19.30 (e di tante altre cose) a Flash Papers su Radio Flash 97.6.
In particolare, 1Q84 è stato il primo libro di cui ho raccontato in trasmissione, ormai un anno fa: ero tesa come non so che cosa, mi batteva il cuore a velocità preoccupanti, giuro che temevo che i battiti si sentissero al microfono - ma ormai forse un po' mi conoscete, sono completamente folle su certe cose.
Comunque spero che sarà una bella cosa ritrovarsi dopo un anno e fargli gli auguri via radio.
Chissà se ci ascolta.
Ovviamente non ci ascolta; ma se fossimo in uno dei suoi romanzi, ci ascolterebbe.
Ci ausculterebbe, forse. In un certo misterioso senso. Percepirebbe magari i nostri pensieri e i nostri respiri. Sarebbe una specie di giapponesissima magia.
E naturalmente, io credo a questo tipo di incantesimi.
Quindi, se volete, ci sentiamo più tardi nel pomeriggio.
Intanto grazie! Buon we. A presto.