Violenti combattimenti avrebbero opposto ieri nel nord del Mali esponenti di un gruppo armato filo-governativo e la ribellione tuareg, tutti firmatari dell’accordo di pace, con un bilancio di 15 morti su cui tuttavia ancora non ci sono conferme: a riferirlo fonti di agenzia internazionali, riportando che gli scontri sarebbero avvenuti ad Anéfis, circa 120 chilometri a sud di Kidal, nell’estremo nord-est del paese.
A riferire il bilancio delle vittime sono state fonti del gruppo filo-governativo sostenendo che siano tutte fra le file dei nemici; dalla ribellione non sono giunte notizie in merito: il Coordinamento dei movimenti dell’Azawad (Cma) avrebbe confermato i combattimenti ma non si è pronunciato sui morti.
Anche fonti della Missione dell’Onu in Mali (Minusma) hanno confermato gli scontri, senza aggiungere altri particolari. I combattimenti sarebbero seguiti a diversi giorni di tensione fra i due gruppi.
Preoccupazione desta il possibile possesso di armi pesanti, da parte di entrambi gli schieramenti, secondo fonti della sicurezza regionali. Nel periodo invernale, ricostruiscono le stesse fonti per spiegare la possibile scintilla dei combattimenti, molte strade diventano impraticabili nel nord per le bande dedite a traffici illeciti. Una delle poche strade praticabili si trova in direzione del settore degli scontri, presumibilmente motivati dal suo controllo.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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