Magazine Racconti

If I ever lose my faith in you - 17

Da Baffo1971
"Phil, stiamo arrivando all'appuntamento... aiutami a trovare l'entrata. Non li ho ricevuti i dettagli, io. Il capo comunica sempre solo con te... comincio a pensare che io a voi servo solo per le mie, diciamo, qualità personali... o mi sbaglio?"
"Non cominciare con questi discorsi, Mike! Non mi pare sia questo il momento per lasciarsi andare all'invidia. O ai sentimentalismi... e ci siamo capiti!", Phil lo guardò con un'occhiata strana, quasi maliziosa, e la mente di Mike per un istante visualizzò Carla. Ma fu subito distolta da lì: "Ecco, rallenta... spegni i fari", riprese Phil. "...e non chiamarlo 'capo'... lo sai che non gli piace affatto sentirsi chiamare così. E neanche a me: lui è 'Signore', e pretende che tutti si rivolgano a lui solo con questa parola, come lui fa con tutti noi, del resto... ricordi?"
Mike diede un lieve colpo al freno manuale sulla console, e la macchina rallentò istantaneamente: una voce arrivò dal computer di bordo all'auricolare di Mike: "25 miglia orarie. conferma?"; Mike confermò sfiorando il centro della console coi pollici, poi con la combinazione di medio e mignolo della mano destra sul contorno illuminato del simbolo dei comandi, diede l'ordine di spegnimento dei fari. La macchina si spense completamente, oscurando tutti i vetri e divenendo, nel buio della strada alberata su cui stavano transitando, praticamente invisibile. Erano le 3 del mattino e pochissimi raggi di luna riuscivano a trasparire tra le fronde. Ed in giro non c'era nessun altro mezzo, o persona.
Il coprifuoco veniva istituito per legge durante ogni periodo pre-elettorale; 180 giorni prima esatti dal giorno dell'Elezione si cominciava con un periodo temporaneo, la Prima Fase: dalle 24 alle 5 di ogni giorno non era possibile muoversi con alcun mezzo elettronico, ma solo a piedi; per i viaggi inter-planetari occorreva un apposito Visto, che doveva essere rilasciato dalle Ambasciate Planetarie della Comunità... e non era affatto facile ottenerlo. Il primo mese funzionava come una sorta di test, al termine del quale il Comitato valutava il livello degli scontri di natura politica, delle problematiche di ordine pubblico, degli atti di terrorismo ed ogni altra situazione "scomoda" si fosse verificata durante la Prima Fase, e decideva se procedere con la Seconda Fase. Era da numerosi decenni che il Comitato la istituiva ogni volta, facendola divenire una prassi d'ufficio.
La Seconda Fase consisteva in un coprifuoco più rigido: nessuno poteva passeggiare fuori dal proprio Circondario tra le 22 e le 7 di ogni giorno, e la stessa regola valeva per i mezzi elettronici. I Visti divenivano praticamente impossibili da ottenere e tutto ciò portava allo svuotamento quasi totale delle strade e dei locali di Svago Certificato: quasi totale poichè ovviamente esistevano alcune eccezioni, ossia tutto il personale del Comitato e degli organi governativi poteva accedere a permessi particolari, rilasciati sempre sotto il controllo del Comitato stesso. E comunque non mancavano mai, ovviamente, i coraggiosi che tentavano di sfuggire alle regole...
La Guardia Nazionale, la Polizia Locale e l'Esercito del Popolo durante i periodi pre-elettorali erano perennemente dispiegati sul territorio a controllare che i trasgressori fossero catturati e puniti secondo la legge. Su tutti i pianeti della Comunità Popolare, non mancavano dunque disordini di ogni tipo e violenza, al termine dei quali ovviamente le forze dell'ordine prevalevano - ed anche molto in fretta, visti i mezzi che avevano a disposizione - per riempire navi di prigionieri che andavano ad affollare gli Stabilimenti di Disciplina, le Carceri del Popolo. Naturalmente questi erano i periodi in cui le forze dell'ordine avevano il maggior volume di lavoro, ed ottenevano incentivi alla paga basati sul numero di prigionieri cosiddetti "di riguardo" per questioni politiche.
"Fermati", gridò Phil con un filo di voce, strozzata per non farsi sentire fuori dalla macchina. "Siamo arrivati: lo vedi il cancello alla nostra destra? Gira piano la macchina, è mimetizzato nella siepe... ecco... così, perfetto. Ora spegni tutto". Mike diede il comando, facendo volteggiare in una frazione di secondo l'indice destro e il pollice sinistro sulla console: il motore si fermò immediatamente, anche se nell'aria non si udì nè si notò alcuna differenza di rumore o altro.
Mike era già alle prese con il suo ricevitore, digitò la sequenza di sblocco e lo schermo si illuminò: il logo del Comitato apparve sovrapposto al simbolo del pianeta su cui si trovavano... Terra. Mike usò contemporaneamente pollice, indice e medio della mano sinistra sul display, disegnandovi sopra un triangolo che allargava i suoi tre vertici rapidissimamente, e la comunicazione partì. Avvicinò il ricevitore alla bocca e vi sussurrò una parola che Mike intuì essere "Signore"... attese qualche istante... dall'altra parte si sentì provenire un rumore simile al forte gracchiare di un allarme, e Mike riprese, questa volta a voce alta: "...siamo fuori... pronti... abbiamo il pacco in consegna... ehm... Signore".
Mike era curioso di conoscere il 'Signore', ma in fondo si sentiva a disagio in questa condizione di inferiorità rispetto a Phil, che, al contrario, sembrava molto sicuro di sè: del resto lui era stato investito dell'incarico, questa volta, mentre a Mike stava toccando una parte secondaria. Cercò di allontanare questi pensieri, l'invidia non fa per noi.... pensò. E cercò di immaginare cosa stesse facendo Carla ora: a quell'ora doveva aver già interrogato il Kaiser e sarebbe dovuta essere a casa, tra le coperte, ad aspettare la sua chiamata. "Carla, dolce Carla... se solo tu sapessi... se mai perdessi la fiducia in te... cosa succederebbe... per fortuna sei al mio fianco, anche in questo momento...".
"Mike... Mikeeeeee... ci sei?! Entriamo, accendi dai!", Phil gli scosse un braccio, come a svegliarlo dal torpore in cui stava entrando. Accese il motore, solite piroette della guida, e fece entrare l'auto attraverso il cancello, che nel frattempo si era aperto, nel viale di accesso: dove stessero entrando Mike non l'aveva ancora capito, ed il buio intorno non lo aiutava affatto. Guidò, con estrema attenzione lungo il viale completamente buio, almeno per dieci minuti, che gli sembrarono interminabili... avanti... avanti... lungo un viale circondato da alberi altissimi dal tronco sottile. Nel frattempo vide Phil armeggiare più volte con il ricevitore, senza riuscire a vedere cosa stesse facendo. Al termine del viale improvvisamente apparve uno spiazzo enorme, una sorta di pista di volo aeroportuale o un grandioso eliporto per navi di grosse dimensioni.
Percorse alcuni metri ed all'improvviso in alto nel cielo si accesero un numero imprecisato di potentissimi fari di illuminazione, come quelli delle piste di volo, appunto... o come quelli delle navi da commercio. L'auto si fermò senza che Mike avesse dato il comando. Phil era tranquillo... del resto aveva organizzato lui la serata, pensò non senza ironia tra sè e sè Mike. Ma ora si accorse che stava arrivando il panico, quel panico che tante volte aveva saputo governare: "...ma dove siamo? perchè sono qui? proprio ora? e Phil che combina sempre con quel ricevitore tra le dita? Phil? mmmm... Phil, mi stai nascondendo qualcosa?". Guardò Phil, che, impassibil,e sembrava stesse aspettando l'arrivo di qualcosa, o di qualcuno.
"Stiamo aspettando il Signore, Phil?", cercò di dire Mike restando il più possibile calmo.
"No, Mike. Il Signore non si mostrerà stasera. Lui non si mostra mai".
"Ma... dunque... che stiamo aspeeeettando... ehm... Phil? Cosa ci facciamo qui? Non dovevamo consegnare... la merce? Ora la consegnamo e ce ne torniamo a casa, vero Phil? Sono questi i programmi...".
"Erano questi, Mike", Phil sorrise.
La mente di Mike era sempre più confusa... Erano? Ed ora quali programmi hai, Phil, pensò Mike, senza riuscire a dire nulla. Per Giove, queste luci mi spaccano gli occhi, che succede? Non vedo nulla fuori dall'auto. Ma sento dei rumori in lontananza... ed anche delle voci, confuse... vedo dei movimenti laggiù... chi c'è là fuori? Si avvicinano... nella luce è impossibile riconoscere quanti sono... ecco... sono vicini, saranno gli incaricati del... Signore... ok... Signori, è pronta la consegna, è qui, dietro di noi... ma... che fanno? quanti sono? è tutto troppo illuminato... tutto bianco... sono... tutti... bianchi... devo... tenere... i nervi... saldiiii...
L'auto si aprì: "Buonasera Signori, e grazie per aver completato la missione..."

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog