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If the Kids Are United

Creato il 08 settembre 2014 da Tereeffe @tereeffe

Finisce con una sconfitta per 3-1 questo girone infernale per l’Italvolley che, questa sera, ha avuto modo di affrontare gli USA degli spietati David Lee, Maxwell Holt e Matt Anderson (e Taylor Sander e Micah Christenson).
La formazione azzurra è la stessa che Berruto ha presentato ieri sera, salvo la presenza di Buti al posto di Anzani\Piano: Birarelli in compagnia proprio del centrale di Perugia; Kovar e Parodi in banda; Baranowicz alla regia; Rossini \ Colaci per il doppio libero; Zaytsev opposto.

Nel corso dell’inno nazionale, i nostri azzurri si abbracciano: in campo bisogna andare d’accordo e giocare da squadra, fuori da questo possono anche riempirsi di mazzate.
Il primo set dell’Italia non viene giocato così male, ma ci sono ancora tantissime cose da sistemare: tipo le distrazioni in copertura a muro e in difesa (Zaytsev – Baranowicz e Parodi che si incantano ad osservare una palla mentre cade; oppure Buti che sta alto in difesa e, ops, la palla gli cade proprio davanti ai piedi); le alzate che ormai le prevede pure mio padre (e fa un monologo del genere: “Perché non mette Travica? Michele dorme in piedi. Ma dove lo troviamo uno come Vullo? Te lo ricordi Vullo?”); alcune ricezioni che causano il solito sguardo da Bambi.
Sicuramente il primo set, così come il secondo, sono giocati meglio rispetto alla partitaccia di ieri sera contro il Porto Rico, ma gli USA lasciano l’Italia prima a 18, poi a 20. Intanto, a metà del secondo set, si sente un urlo: c’è Zaytsev a terra che si tiene la caviglia (speriamo sia roba da poco, come ha detto Lucchetta in telecronaca…) e chiede il cambio (entra Luca Vettori che giocherà una partita tra alti e bassi, ma non sarà particolarmente incisivo).
Alla fine del secondo set viene inserito anche Dragan Travica, ma non serve a molto dato che siamo alla fine del parziale; poi Berruto non terrà il palleggiatore del Belgorod in campo per il terzo set…
No, non ci credo: Drago di nuovo in campo? FINALMENTE.
E come è preparato Travica in questo terzo set: arriva talmente bene sulla palla che la distribuzione in campo è decisamente più sciolta; Parodi e Kovar ritrovano fiducia sia negli attacchi da posto 4 che dalla seconda linea; Bira e Buti, poi, passano ovunque con quei primi tempi veloci.
Tanto voluto, tanto “urlato” su twitter perché “la serata no ci può stare”: il Drago è ritornato carichissimo alla regia (piuttosto bravo e continuo anche in copertura e difesa) e la squadra è più attiva e sveglia.
L’italvolley, quella bella e unita che vogliamo tutti vedere, si fa finalmente viva: gli sguardi da cerbiatti indifesi sembrano quasi scomparire.
Il quarto set parte con la nostra nazionale ancora carichissima, ma gli USA mettono il turbo: arrivano ace, ritornano le insicurezze in ricezione e in attacco (Parodi verrà sostituito da Lanza che, nel giro di qualche punto, combina qualche boiata), ci sono troppi errori in battuta e l’Italia si ferma qui con 17 punti.
Nonostante tutto è un’Italia che può e che deve crescere, anche perché per passare alla terza fase occorre VINCERE (ed è una bella impresa, dato che in questo girone l’Italia ha raccolto solo 2 punti su 9) contro: Serbia (10 settembre, ore 20.15); Polonia (11 settembre, ore 16.30); Argentina (13 settembre, ore 16.30); Australia (14 settembre, ore 20.15).

“If the kids are united, then we’ll never be divided”.



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