ANNI DI LUCE ░
Quando son nato non avevo nulla
né sangue né molecole né vita.
Il cosmo tutto
ancora non aveva un senso
finché mi partorì una donna.
Anni di luce dall’ombra
catartica seguirono fiocamente
a illuminare le grame avulsioni
dello gnomo che cresce e giganteggia
e s’allunga lungo la costa
del mare in cui preferirebbe perire
piuttosto che vivere una seconda volta.
Queste gambe e questi gomiti
che s’articolano e flettono
e creano forme dal nulla
gonfiano il mio corpo
come un’appendice
che dilania le croste dell’ignoto
tra una stella e una cometa
che cerca di colpirlo.
Anni di luce seguiranno
a gonfiare sempre più
il mio corpo di luce
nello spazio.
IL CANTO DEI PAVONI ░
Quando l’uomo scoprirà se stesso
sotto il proprio sudario d’assiomi
in cui confuse i suoi figli,
e veglierà sul cadavere del nulla
mentre tutto risuonerà d’errori,
ogni cellula dell’universo riderà
lo stridulo canto dei pavoni.
Ma l’angoscia dei vivi avrà pervaso il mondo
sconosciuto, e ne avrà solcato di rimorso
tutti i tempi che verranno dopo l’uomo:
sarà la mia vendetta, la mia maledizione
nel ciclo dell’informe senza storia
alla ricerca di un’anima che non avevo,
che nessuno ha mai avuto:
che non esiste.
ERA LA GENESI ░
Branchi di ululati e miagolii
succhiano il cielo
mentre travasa il tempo
gravido di carne
che nutre le ossa dei morti
sotto le lastre di calcare
adagiate. Occhi divorano
il cielo che scava
bocche cavernose
gonfie di sete,
altri richiami che non toccano ancora
l’estremo confine
mentre i torrenti spaccano la terra,
e frana la terra, e i tronchi segati s’abbattono
inutili a colmare i burroni. Ora
rampe di missili in gara
gettano scintille di fuoco, di orbite,
di natura umana; mentre spettri
segnalano la luce delle stelle, ne
fissano il moto, ne segnano la vita
o ne preparano la distruzione.
L’uomo comincia a creare il creato,
ma senza mistero.
da: Ignazio Apolloni, La Grandezza dell’Uomo, Uh-Book 2016
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