Alla fine è andata così. Ce l’avete fatta. Marino è scivolato ingenuamente su una buccia di banana e non si aspettava altro. C’era un plotone d’esecuzione schierato di politici di ogni parte, di giornalisti, di attori e registi a cui forse Ignazio non serviva a nulla se non a scrivere qualche editoriale di fuoco. E’ stato come bombardare un villaggio di bambini armati di mazzafionda invece che una base militare nemica pronta a sganciarti la bomba atomica. Io questo sindaco alle primarie non lo avevo votato, ma è stato fino a poco fa il mio sindaco perché so che ce l’ha messa tutta per fare bene alla città anche se non è empatico, non è belloccio e fa sempre il secchione e forse all’inizio si è fidato troppo di una parte, poi ha capito. Almeno io la penso così.
Basta vedere chi è contento per capire come sono andate le cose. Due cose voglio dire: abbracciare tutti gli amministratori dellà città, un’amministrazione diffusa fatta di presidenti di municipio coraggiosi e di assessori coraggiosi (che una Capitale non la governa uno e buttando giù Marino abbiamo buttato giù anche tutto quel patrimonio che la Mafia l’ha combattuta, perché il PD Roma era malato, ma il PD stesso a Roma conteneva la medicina) e poi voglio dire che il mio voto alle prossime elezioni non andrà a nessuno, nessuno di quelli che ha avuto a che fare con il potere nel Lazio e a Roma negli ultimi 20 anni. E’ una storia tristissima quella di Roma figlia di qualcosa che in pochi da anni denunciamo.
La speranza è che si ricominci da zero adesso. Se va a casa Marino devono andare a casa tutti quelli di prima e se fossi il segretario del PD partirei a ricostruire Roma dalla ricchezza di una generazione che ci stava provando e ci sarebbe riuscita. Per questo l’hanno spazzata via per due scontrini.
Le bombe sui bambini con la mazzafionda. I possessori della bomba atomica, cortesemente ringraziano e si preparano a mangiare di nuovo. Loro al ristorante si siedono senza pagare. State sereni.