Il sindaco avrà capito in che momento cruciale ci troviamo? Avrà capito che deve fare un grande patto (non lasciando indietro il Consiglio Comunale) tra lui, il capo dei vigili, i dirigenti e gli agenti onesti e vogliosi di riscatto (e sono tanti) e la città per sovvertire un andazzo che ha portato Roma alla rovina? Avrà capito che è il tempo delle scelte radicali e non delle azioni graduali? Avrà compreso che una delle preoccupazioni del corpo è quella di perdere il "secondo stipendio"? O quella di perdere la possibilità di non lavorare, di imbucarsi, di non essere produttiva?
La Polizia Locale deve tornare ad essere un corpo rispettato, temuto, efficace, tra l'altro una grande fonte di reddito per l'amministrazione perché le infrazioni si devono pagare e pagare care come avviene in tutto il mondo. La gente che utilizza l'applicazione del Codice della Strada come minaccia quando invece dovrebbe essere la normalità; la gente che ricatta l'amministrazione perché "allora vediamo se questa sede dove siamo è a norma o no", è gente che si comporta attuando un racket mafioso che va respinto al mittente con durezza. Ma spiegando chiaramente ai cittadini cosa si sta facendo. Preparandoli a eventuali disagi. Mettendo i disonesti e coloro che si oppongono al cambiamento in un angolo. E premiando invece i tanti poliziotti municipali onesti. Si può fare, si può fare in poco tempo. Tornare indietro sarebbe atroce, sarebbe l'ennesima conferma dell'impossibilità di riformare questa città.
Chiediamo a Ignazio Marino ed a Raffaele Clemente di non deluderci.